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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il nodo candidature

Da Cirinnà a Casini: chi sono i nomi che agitano le liste del Pd

Per presentare i candidati c'è tempo fino al 22 agosto. Il M5s avvia le parlamentarie: Conte punta al collegio della Camera Lazio 1

All'ennesimo rinvio, c'è voluto l'intervento di Walter Verini a reti (quasi) unificate a spiegare che "fare le liste è sempre una cosa laboriosa, ma siamo il primo partito che le sta definendo". Già, perché la direzione nazionale del Pd convocata per Ferragosto per definire le candidature è andata avanti di rinvio in rinvio: prevista inzialmente alle 11, rinviata alle 15, poi alle 20 e infine alle 21,30. Dietro i vari slittamenti, come inevitabile che sia, le divisioni sui nomi da inserire nei collegi. Con alcuni esponenti di spicco che temono di finire esclusi o di ritrovarsi in un collegio a rischio.

Secondo quanto riporta l'Ansa, il costituzionalista Stefano Ceccanti sarà probabilmente messo fuori dalle liste. Cosa che non va giù all'ala cattolica dei dem: "Stupisce che le competenze di Ceccanti non siano riconosciute e valorizzate dal Pd - confessa il gesuita e politologo Francesco Occhetta -, così si mette a rischio anche il voto del cattolicesimo democratico e riformista". Anche il fronte Lgbt del partito è in agitazione, perché Monica Cirinnà, senatrice paladina delle rivendicazioni di questo fronte, potrebbe venire candidata in un collegio a rischio:  "Le è stato proposto a Roma un collegio uninominale perdente", rivela Franco Grillini che denuncia: "Non averla nel prossimo Parlamento sarebbe un danno gravissimo per i diritti e le libertà di tutti. La destra sarà contenta". Sulla questione è intervenuta anche la diretta interessata: "Non ho novità e non ho nulla di chiaro sul mio futuro. Io sono a disposizione del mio partito. Se i diritti sono un punto fondante (del programma elettorale, ndr), senza di me mi pare complicato, ma per ora non ho novità", ha detto lasciando il Nazareno.

Ma le polemiche in casa dem riguardano anche i posti in quelle che sono considerate roccaforti Pd: è il caso di Pier Ferdinando Casini, che potrebbe essere schierato a Bologna, cosa che sta facendo alzare il sopracciglio (per usare un eufemismo) a molti esponenti della sinistra storica del capoluogo emiliano. Al netto delle polemiche, ci sono poi le candidature che cominciano a trovare sempre più conferme: la corsa di Enrico Letta a Vicenza per insidiare la Lega nel suo storico feudo, e quelle di Roberto Speranza di Leu e Nicola Fratoianni di Sinistra italiana in Toscana, segnala sempre l'Ansa.

A ogni modo, nell'attesa di sapere come finirà il Ferragosto del Nazareno, c'è tempo fino al 22 agosto per chiudere la partita. Gli altri leader politici hanno preferito passare il 15 di agosto lontano dalle stanze di partito, o comunque hanno voluto dare l'impressione di aver privilegiato i social. Su tutti gli auguri di Ferragosto con la foto di un abbraccio alla figlia, sul divano, per Giorgia Meloni, mentre Silvio Berlusconi ha scelto uno scatto a tavola con la compagna Marta Fascina. La quiete prima della tempesta, dato che non solo nel Pd le tensioni sulle candidature stanno tenendo banco. Il M5s proverà a risolvere con l'ormai classico metodo delle 'parlamentarie': nella lista di 2000 candidati già online c'è anche Giuseppe Conte che punta al collegio della Camera Lazio 1.

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