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Sabato, 27 Aprile 2024
Transizione energetica

L'Italia partecipa alla riunione dell'alleanza Ue sul nucleare: scoppia la polemica

L'Italia partecipa come Paese osservatore ma diserta l'incontro con i ministri Ue sulle rinnovabili

Dopo l’impennata dei prezzi dell’energia e le difficoltà di approvvigionamento di gas nate con la guerra in Ucraina, il tema del nucleare è tornato prepotentemente alla ribalta soprattutto in Europa. Oggi a Bruxelles si è tenuta una riunione dell'alleanza europea per il nucleare con la Commissione europea, nella quale 1o Paesi Ue chiedono "un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari", promuovendo "la ricerca e l'innovazione in particolare per i piccoli reattori modulari e i reattori modulari avanzati". L'Italia, insieme a Belgio e Paesi Bassi, ha partecipato alla riunione in qualità di Paese osservatore. Cosa vuol dire? Che sul tema del nucleare il nostro Paese, rispetto a qualche mese fa, sembra essere più aperto al confronto e al dialogo.

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Alleanza Ue per il nucleare: l'Italia partecipa come Paese osservatore

L'atomo rappresenta "una tecnologia chiave, insieme alle energie rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi climatici e la neutralità del carbonio nel 2050", scrivono i 10 Paesi Ue dell’alleanza per il nucleare nel documento a conclusione dell’incontro tenutosi oggi a Parigi con la presidenza svedese e la Commissione Ue. Bulgaria, Croazia, Finlandia, Francia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia hanno colto l’occasione per ribadire l'importanza del rispetto dei più severi standard di sicurezza nucleare e hanno "concordato sulla necessità di un quadro industriale e finanziario favorevole per i progetti nucleari". L’alleanza ha deciso di puntare in particolare sui mini reattori. "I piccoli reattori modulari – si legge nel comunicato - possono contribuire, insieme alle grandi centrali nucleari, al raggiungimento degli obiettivi climatici dell'Ue e alla sicurezza energetica, sviluppando competenze e indipendenza tecnologica". Per tali ragioni i ministri europei chiedono di promuovere la ricerca e l'innovazione in questo campo. L'Italia, insieme a Belgio e Paesi Bassi, ha partecipato alla riunione, ma solo in qualità di Paese osservatore visto che nel 1987 i referendum abrogativi hanno messo la parola fine alle centrali nucleari nel nostro Paese.

Scoppia la polemica

La partecipazione dell’Italia a questa riunione ha sollevato un vespaio di critiche. "La presidente Meloni certamente non è Mosé, ma le sue politiche vanno nella direzione opposta a quello che si dovrebbe fare per contrastare i cambiamenti climatici – ha dichiarato Angelo Bonelli co-portavoce nazionale di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra -. Prova ne è che oggi, mentre il ministro Pichetto Fratin ha inviato un ambasciatore a Bruxelles a partecipare come osservatore ad una riunione dell'alleanza europea per il nucleare mentre, sempre a Bruxelles, i ministri di undici paesi europei importanti si sono incontrati per favorire le energie rinnovabili assieme alla commissaria Ue all'Energia, Kadri Simson, prima del Consiglio Ue: Austria, Germania, Belgio, Spagna, Estonia, Danimarca, Paesi Bassi, Irlanda, Portogallo, Lussemburgo e Lettonia... tutti tranne l'Italia. Questo è un fatto estremamente grave e misura l'inadeguatezza del governo italiano che, dopo la sconfitta politico diplomatica rispetto alla decisione europea sull'auto elettrica, isola ancor di più il Governo italiano rispetto ai Paesi che contano in Europa".

"Il nucleare è il passato - ha dichiarato Mario Furore, europarlamentare del Movimento 5 Stelle -. Quello che dobbiamo fare oggi è puntare sulle rinnovabili e favorire lo sviluppo delle comunità energetiche. Solo così possiamo garantire un'energia pulita, un'energia che possiamo scambiare e che non inquina. L'incontro per l'alleanza per il nucleare, a cui anche l'Italia ha partecipato seppur da 'osservatore', ha un che di paradossale se pensiamo che nel nostro Paese a distanza di oltre trent'anni non abbiamo trovato una casa definitiva alle scorie nucleari e alla presentazione di una lista provvisoria di siti candidabili. Siamo sorpresi nel constatare che in Europa, se da un lato si parla di sostenibilità e di obiettivi di neutralità climatica, dall'altro 11 Paesi si ritrovino per confrontarsi su una fonte di energia che non può essere classificata come sostenibile, in quanto produce scorie impossibili da smaltire".

Nucleare: l'Italia non ha firmato alcun documento

Nel frattempo fonti del ministero dell'Ambiente hanno voluto precisare che l'Italia non ha firmato alcun documento al termine della riunione sul nucleare svoltasi questa mattina a Bruxelles su iniziativa della Francia. L'Italia ha ‘solo’ partecipato all'incontro nella veste di osservatore e, contrariamente a quanto indicato in precedenza da altri partecipanti, non ha firmato alcun documento.

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