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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica

Luigi Vitali: il senatore di Fi che annuncia il suo appoggio a Conte e poi... ci ripensa (per una telefonata?)

Solo ieri sera aveva dichiarato di voler sostenere la maggioranza, poche ore dopo il clamoroso dietrofront. A convincerlo sarebbe stato Berlusconi

"Pronto a votare la fiducia a Conte", anzi no. È un dietrofront che del clamoroso quello di Luigi Vitali, senatore di Forza Italia  ed ex sottosegretario alla Giustizia del governo Berlusconi, che solo ieri sera aveva annunciato all’AdnKronos il suo addio agli azzurri per sostenere la maggioranza. Ma in mattinata è arrivato il passo indietro. Deluso dal mancato accoglimento delle sue richieste in materia di giustizia, Vitali ha cambiato di nuovo idea e, raccontano qualificate fonti azzurre, sarebbe rientrato in Forza Italia, comunicando la sua decisione alla capogruppo forzista a palazzo Madama Anna Maria Bernini.

Che cosa ha fatto scattare la molla?  A convincerlo, apprende l'Adnkronos da qualificate fonti di Forza Italia, una telefonata di Silvio Berlusconi. Ma c'è chi assicura, riferiscono fonti parlamentari di centrodestra, che anche Matteo Salvini, abbia preso il telefono per fare 'moral suasion'. Sta di fatto che per la maggioranza è arrivata una nuova doccia fredda. E la "caccia ai responsabili" è ancora in alto mare.

Luigi Vitali: il senatore che annuncia l'appoggio a Conte e poi ci ripensa

Solo due giorni fa Luigi Vitali aveva smentito le voci su un suo eventuale ingresso in maggioranza: "Non sono mai entrato nella partita, perché sulla giustizia non ho sentito e visto nessuna segnale diverso dalla politica fin qui seguita". Poi, nel giro di 24 ore, un primo ripensamento.  E l'annuncio: lascio Forza Italia, vado con la maggioranza.

"Ho deciso di sostenere il presidente Conte - aveva spiegato -, perché in una situazione drammatica come quella che vive il Paese, vedo gente pensare più a interessi di parte, seppure legittimi, anziché pensare a cosa serve al Paese". "Non è questo il momento delle contrapposizioni, ma di dare come classe dirigente complessiva un segnale a chi non ha ancora ricevuto la Cig, il vaccino, a chi è stato costretto a chiudere attività, alle partite Iva, alle imprese ai commercianti, che il Paese è unito, perché solo insieme si uscirà dal tunnel". E ancora: "C'è tempo per le contrapposizioni e per le diversità, oggi - aveva rimarcato il senatore - è il tempo dell'unità e il presidente Conte mi sembra quello che la possa garantire. Sono uscito a giugno del 2019 da Forza Italia per contrasti con il vicepresidente Tajani. Stavo nel gruppo di Fi perchè la presidente Bernini, alla quale mi lega un sincero rapporto di amicizia e di riconoscenza, mi ospitava. Ho comunicato questa sera alla presidente Bernini la decisione di sostenere il presidente Conte".

Luigi Vitali cambia idea: "Resto in Forza Italia, non sosterrò il Conte ter"

 Tutto chiaro? Manco per niente: nella notte è arrivato un nuovo ripensamento. Ha sentito Berlusconi, Salvini, l'affetto ha prevalso. Forse. Secondo il senatore però la "rottura" si è consumata anche per motivi politici. 

 "Nelle scorse ore ho avuto modo di interloquire con il Presidente del Consiglio Conte sottoponendogli l'urgenza e l'importanza per il Paese di una riforma complessiva della Giustizia dichiarando il mio appoggio ad un ritorno allo stato di diritto e di garanzie nel processo" ha fatto sapere il senatore. "È inaccettabile pensare che in un Paese civile siano stati aboliti i termini della prescrizione quando i processi hanno una media di durata al di là di tutti gli standard europei. Questo ragionamento condiviso con Conte - ha aggiunto - era nel solco di quanto già dichiarato dal Presidente Berlusconi sull'apertura ad un Governo Istituzionale e a quanto dichiarato dal segretario Matteo Salvini circa la volontà di parlare con chiunque a patto che fossero messi al centro i contenuti di una piattaforma di Governo che prevedesse tra gli altri una riforma della Giustizia e Fiscale. Percorsi utili ed essenziali per evitare elezioni anticipate che tutt'ora ritengo insensate. Ribadisco dunque nessun appoggio politico al Conte Ter".

Al "Corriere della Sera" Vitali ha confermato di aver parlato al telefono con i leader di Forza Italia e Lega nel corso di una notte travagliata. "Quando è uscita l'agenzia mi ha chiamato Berlusconi e mi ha detto. 'Non posso credere che tu abbia fatto una cosa del genere, abbiamo una storia insieme. Anche io mi preoccupo del Paese, pensaci perché non hai fatto la cosa giusta (...). Ho cambiato idea alle 4 di mattina". 

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