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Sabato, 27 Aprile 2024
Politica Italia

Europee, il Centrosinistra prova a far pace con il manifesto di Calenda

Lanciato dall'ex ministro Calenda il manifesto 'Siamo europei' vuole mettere fine alle divisioni del centrosinistra e lanciare una lista unitaria dei progressisti alle prossime elezioni europee per creare un "gruppo di Roma da anteporre a Visegrad"

Si allunga la lista delle adesioni al manifesto 'Siamo europei' lanciato dall'ex ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda, l'appello per una lista unitaria dei progressisti alle prossime elezioni europee. A firmare il manifesto unitario che si richiama al partito socialista eruopeo il segretario uscente del Pd Maurizio Martina e l'ex premier Paolo Gentiloni

Tra i tanti a firmare il manifesto unitario anche l'ex ministro dell'interno Marco Minniti, l'ex sindaco di Torino Piero Fassino (che la definisce: "Un argine alle derive populiste e nazionaliste"), l'ex presidente della Camera Laura Boldrini ("Per superare le divisioni"), il verde Ermete Realacci.

manifesto calenda partito-2

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A firmare il manifesto per la costituzione del fronte 100 esponenti della politica locale e della società civile. Tra le firme in calce al manifesto (politici, intellettuali, imprenditori, sindaci, esponenti del mondo della cultura, dell'Università, del lavoro, dell'associazionismo) c'è quella delle promotrici di 'Roma dice basta' Francesca Barzini e Tatiana Campioni, Alberto Bombassei, Stefano Bonaccini, Sergio Chiamparino, Claudio De Vincenti, Carlo Feltrinelli, Giorgio Gori, Beppe Sala, Dario Nardella, Giuseppe Falcomatà, Andrea Illy, la fondatrice di 'Se non ora quando' Francesca Izzo, Edoardo Nesi, Giuliano Pisapia, Beppe Vacca.

Lista unitaria del centro sinistra: i punti del manifesto Calenda

Come si legge nel manifesto lanciato dall'ex ministro Calenda c'è l’obiettivo di rifondare l'Europa "per riaffermare i valori dell’umanesimo democratico in un mondo profondamente diverso rispetto a quello che abbiamo vissuto negli ultimi trent’anni".

Al centro dei piani per una nuova Europa i proponenti dipingono l'idea di un "New Deal" per l’uomo nell’era digitale con un nuovo sistema di welfare 4.0 che comprenda il sussidio di disoccupazione europeo e strumenti per la formazione permanente dei lavoratori.

Manifesto Calenda, sì all'esercito europeo

Nel manifesto si richiama all'idea di esercito europeo con l'unificazione dei bilanci della difesa degli stati membri, ma anche a politiche migratorie europee che affidino il controllo dei confini comuni, marittimi e terrestri ad agenzie comunitarie. 

"La gestione ordinata e condivisa dei flussi migratori è la premessa per superare il Trattato di Dublino e organizzare un sistema di accoglienza e integrazione comune"

Il manifesto strizza l'occhio in più punti al sovranismo, sottolineando gli stessi problemi ma con soluzioni diverse: ecco allora che il tema del rispetto delle regole di bilancio europeo deve prevedere anche investimenti da destinare agli stati membri tramite il bilancio europeo. Quindi sì alla stabilità finanziaria (leggesi austerity), ma anche sviluppo sostenibile secondo i dettami dell'agena 2030 delle Nazioni Unite.

Il sovranismo diventa quindi declinato in senso europeo, oltre le divisioni tra Stati ma in ottica di capacità dell'Europa di fare sistema come economia tramite progetti comuni e ricerca scientifica grazie a una maggiore collaborazione tra università e centri di ricerca.

Manifesto Calenda, un'Europa a più velocità

Infine al gruppo di Visegrad il manifesto di Calenda oppone il "gruppo di Roma"  che definisca un’agenda precisa per l’avanzamento del progetto europeo. Si dovrà rapidamente decidere se andare avanti tutti insieme o se optare per un’Europa a differenti gradi di integrazione.

Né socialisti né popolari, Calenda trova nuovi alleati in +Europa

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