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Sabato, 27 Aprile 2024
L'intervista

Fiom al Governo: "Subito un tavolo sul salario"

"Il voto degli operai rispecchia il voto che c'è stato nel Paese e preoccupa l'astensionismo" ha detto Michele De Palma, segretario nazionale della Fiom-Cgil intervistato da Today

I metalmeccanici non votano più a sinistra, almeno non è più così scontato come una volta. Andando nelle fabbriche, il segretario nazionale della Fiom-Cgil Michele De Palma ha incontrato operai che votano sinistra, Lega, Fratelli d'Italia o che non votano. Lo ha detto proprio in occasione della conferenza stampa di lancio della manifestazione per la pace del 5 novembre a Roma. Se dunque gli operai si sono spostati nei decenni dalla sinistra fino a Fdi, cosa si aspetta la Fiom da un governo di centrodestra? 

"Il punto è semmai che il Governo dovrebbe cambiare qualcosa ma in meglio rispetto al governo precedente - risponde Michele De Palma direttamente a Today - perché noi ci siamo trovati a fare manifestazioni e scioperi contro il governo precedente. Siamo alla manifestazione di sabato quando abbiamo avanzato delle proposte. Ma la prima cosa che fai quando fai il sindacalista è avere un tavolo di contrattazione. La prima cosa è dunque un tavolo negoziale con il governo". 

E avete già avete già avuto dei contatti con esponenti del centrodestra?
"No"

Le è d’accordo con l’apertura del segretario Landini al governo di centrodestra espressa in occasione della piazza?
"Noi rispettiamo la democrazia. Le persone hanno votato e l’Italia ha dato un’indicazione del Governo. Ora spetta a quel Governo negoziare perché non ci scegliamo noi i Governi come non ci scegliamo noi i padroni delle imprese. Quindi noi negoziamo con chi c’è". 

Anzi, mi pare di capire che auspicate un tavolo con l’eventuale nuovo governo di centrodestra. 
"Ma non c’è dubbio. Noi dovremmo avere tavoli al Ministero dello Sviluppo economico e del Lavoro perché ci sono questioni ancora insolute: tutta la questione Stellantis, la Whirlpool etc. Noi rapidamente vogliamo un tavolo con il Ministero per affrontare le questioni dell’industria ma non quando le imprese stanno per chiudere e delocalizzando. Vorremmo anche pensare le politiche industriali necessarie a sviluppare e a tutelare in prospettiva. 

Sarebbe a dire?
"Guardi io li visti: Giorgetti, Patuanelli, Di Maio. Ho negoziato con tutti". 

Ma, visto che si parla tanto di tecnici al Governo, lei con chi preferirebbe dialogare: un tecnico o un politico?
"Innanzi tutto uno che è capace di ascoltare perché, nel corso di questi anni, il problema principale è che la capacità di ascolto, dei lavoratori e delle proposte che abbiamo avanzato per la transizione, non c’è stata. Tanti tavoli che non hanno mai partorito nulla e quando si trattava di decidere decidevano loro". 

Che inverno sarà?
"Dipende dai punti di vista: freddo ma quel freddo potrebbe portare a un caldo senza soluzioni. Se non ci sono soluzioni, l’autunno rischia di diventare caldo sul piano sociale".

M5s si prende la piazza della pace (e dal Pd nessun segnale)

Senta ma in questo momento chi è che rappresenta di più la Fiom a sinistra, il Partito democratico o il Movimento 5 Stelle?
"Questa è una cosa che dovranno decidere loro. Noi abbiamo le nostre posizioni e decideranno loro chi vuole essere più vicino e più lontano. Noi facciamo il nostro". 

Ecco le vostre posizioni, quali?
"Quella di negoziare con le imprese e col governo sul salario che è la priorità in questo momento. Poi la stabilizzazione dei lavoratori precari e il tema della salute e della sicurezza prevenire gli infortuni". 

Mi dica due cose pratiche da mettere in campo ora per la Fiom.
"Uno. Nella contrattazione aziendale, noi vogliamo estendere il numero delle aziende in cui ci sia un contatto di secondo livello e quindi che ci siano delle erogazioni di denaro. Il governo deve però detassare gli aumenti contrattuali dei lavoratori. Due, i precari. Cancellare lo staff leasing e fare dei bacini per percorsi di stabilizzazione dei lavoratori. Tre, salute e sicurezza. Aumentare il numero di ore a disposizione delle assemblee, per la formazione e l’informazione dei lavoratori per impedire quello che sta accadendo in molte aziende. Dal lato del governo chiediamo le ispezioni che in questo momento non ci sono in Italia". 

Lei ha detto di aver parlato con gli operai e ha detto che hanno votato Fratelli d’Italia, Lega e sinistra. Che idea si è fatto della vittoria della destra? Oggi nelle fabbriche si vota a destra?
"C’è una cosa che non c’è più: la coincidenza fra le istanze delle lavoratrici e dei lavoratori e le posizioni del centrosinistra perché, nel corso di questi anni, le politiche di centrosinistra non hanno ascoltato i lavoratori. Quindi alla fine i lavoratori votano esattamente come gli altri cittadini. Questo è quello che ho visto nei luoghi di lavoro". 

Quindi i metalmeccanici votato a destra?
"Ho la sensazione che il voto sia stato quasi coincidente con il voto che abbiamo visto complessivamente nel Paese". 

Cioè il voto degli operai è stato in linea con quello generale delle urne?
"Sì, la sensazione che ho io è questa ma quello che mi preoccupa di più è l’astensionismo. Ci sono quote importanti di lavoratori che non vanno più a votare". 

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