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Sabato, 27 Aprile 2024
il caso

La sinistra chiede la patrimoniale e il governo è d'accordo, poi il dietrofront: cosa è successo

Alla Camera parere favorevole all'ordine del giorno per la Next generation tax, una tassa sui patrimoni al di sopra di una certa soglia per finanziare la scuola. Ma poi Palazzo Chigi fa un passo indietro: la ricostruzione

Meno tasse (ma non per tutti) e accordi con gli evasori: la riforma fiscale di Meloni

Alleanza Verdi Sinistra propone un ordine del giorno sulla patrimoniale e, sorpresa, il governo Meloni lo accoglie. Per poi rimangiarsi tutto. Succede in aula alla Camera dei Deputati: l'ordine del giorno era stato presentato da Nicola Fratoianni ed Elisabetta Piccolotti, deputati di Alleanza Verdi Sinistra (Avs), mentre a Montecitorio si discuteva di dispersione scolastica. Il governo Meloni, in generale il centrodestra, ha sempre contrastato le proposte di patrimoniale provenienti da sinistra. Sta cambiando qualcosa?

Come funziona la Next generation tax, la nuova tassa patrimoniale

L'ordine del giorno (Odg) fa parte degli atti di indirizzo politico che i membri di Camera e Senato possono produrre durante la loro attività. Nei lavori parlamentari gli ordini del giorno non sono vincolanti e servono a impegnare il governo su una tematica. Nel caso dell'ordine del giorno presentato da Fratoianni e Piccolotti, i due deputati hanno impegnato il governo a valutare l'introduzione di una tassa patrimoniale, agganciando il tema alle discussioni in atto sulla dispersione scolastica.

La tassa patrimoniale proposta da Fratoianni: come funziona

Nello specifico, si impegna il governo "a valutare" l'introduzione di una patrimoniale sui patrimoni superiori a 500mila euro, una tassa chiamata "Next Generation Tax", per "assicurare a tutti i bambini e i ragazzi residenti in Italia di potersi istruire, dall'asilo nido all'università, in modo completamente gratuito". La tassa servirebbe dunque a finanziare l'istruzione. 

Nel testo originale l'Odg impegnava il governo ad adottare la Next Generation "nel prossimo provvedimento utile". Il governo ha accolto l'ordine del giorno riformulando la proposta in un più generico impegno a valutarne l'introduzione.

Perché una patrimoniale

"In Italia l'1% più abbiente possiede il 25% della ricchezza complessiva, mentre il 60% più povero si deve accontentare del 15%", si legge nel testo originale a firma Fratoianni. "Mentre quasi un quarto dei residenti in Italia versa in condizioni di povertà assoluta (cinque milioni di persone) o relativa (otto milioni di persone) tre singoli individui posseggono tanta ricchezza quanto il 10 per cento più povero della popolazione".

Bisogna "intervenire a concreto sostegno delle giovani generazioni" e "l'introduzione della Next Generation Tax, che colpirebbe i patrimoni delle persone fisiche solo se superiori ai cinquecentomila euro, ottenuti considerando il complesso, in Italia e all'estero, delle proprietà immobiliari (valutate sulla base dei valori catastali, non di quelli - ben più elevati - di mercato), degli investimenti finanziari, delle giacenze bancarie e dei beni mobili di lusso e, nello stesso tempo, l'eliminazione di ogni ulteriore forma di tassazione di tali cespiti (Imu, imposte sui conti correnti e sui depositi titoli, imposte di bollo) porterebbe a un gettito stimato di dieci miliardi di euro".

Il governo mette subito le mani avanti: "Niente patrimoniale"

L'apertura del governo a un tema simile, storicamente di sinistra, ha generato qualche ora di confusione e perplessità, anche per il contributo del deputato di Italia Viva Luigi Marattin che su Twitter ha segnalato la vicenda: "Qui alla Camera il Governo e la maggioranza hanno appena accolto questo ordine del giorno di Fratoianni. Che chiede di introdurre una nuova patrimoniale", ha detto Marattin.

marattin patrimoniale

"Noi di Azione e ItaliaViva eravamo pronti a votare ferocemente contro. Ma il Governo Meloni-Fratoianni ha deciso di accoglierlo direttamente senza neanche metterlo ai voti. Ed è quindi pronto a valutare una nuova patrimoniale", conclude Marattin nel suo tweet. 

Poche ore dopo, il Ministero dell'Istruzione ha pubblicato una nota in cui apprezza l'intento di contrastare la dispersione scolastica, sottolineando però che "Il Governo si impegna dunque a valutare questo obiettivo, e nelle sue valutazioni sceglierà gli strumenti migliori per incrementare le risorse a beneficio della dispersione scolastica, senza mai introdurre nuove tasse". 

I progetti tagliati del Pnrr che rischiano di sparire nonostante il piano B del governo

Poi si è fatto sentire Palazzo Chigi, affidando alle agenzie queste parole: "Come richiesto dall'ordine del giorno presentato dall'onorevole Fratoianni, che impegna il Governo a 'valutare la possibilità' di introdurre una next generation tax, una sorta di nuova tassa patrimoniale, il governo ha velocemente valutato la proposta e altrettanto velocemente concluso che non intende dare seguito alla stessa".

Anche se si trattava di un ordine del giorno, quindi di un atto politico e non vincolante, non è chiaro perché il governo abbia valutato positivamente la proposta. In ogni caso, l'introduzione di una tassa patrimoniale resta ancora un'eventualità remota.

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