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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il raduno di Pontida

Salvini lancia la sfida a destra: "Stop a invasione con ogni mezzo e bacioni a Richard Gere"

Il leader leghista nel consueto raduno di Pontida, ospita Marine Le Pen, e torna alle vecchie parole di battaglia della "sua Lega". Poi rassicura sul governo, ma l'impressione è quella di una sfida aperta a Giorgia Meloni sul terreno dei voti a destra

Ha smesso gli abiti da vicepremier ed è tornato il Salvini di lotta, ma non di governo. Nel giorno in cui la premier Meloni, a Lampedusa con Ursula von der Leyen, gioca la carta della diplomazia europea, il leader del Carroccio torna a infiammare la platea della destra. Una mossa che, nonostante le rassicurazioni, ha un solo obiettivo: riuscire a rosicchiare qualche punto elettorale all'alleata, anche in vista delle prossime elezioni europee. 

Una mossa che Salvini gioca nel consueto raduno di Pontida senza esclusione di colpi. Lo fa, innanzitutto, invitando la leader del Rassemblement National francese Marine Le Pen. "Un'alleata ma soprattutto un'amica nei momenti di vittoria e difficoltà, non abbiamo mai cambiato opinione".

Il vicepremier afferma poi che il governo durerà cinque anni, che la Lega ne è garante e che nessuno dividerà lui e Giorgia Meloni, ma le parole d'ordine tornano a essere incendiarie. E a parlare alla pancia di elettori sempre più disorientati davanti al paradosso: il record di sbarchi coincide con una delle legislature più a destra della storia repubblicana. 

Soros, maternità surrogata e la retorica dell'invasione: tornano tutte le parole d'ordine della destra sovranista 

E l'attacco arriva direttamente sull'immigrazione: "Sull'immigrazione faremo tutto quello che è democraticamente permesso per bloccarla: è molto pericolosa e ogni mezzo necessario deve essere utilizzato. Siccome noi siamo quelli che le cose le fanno, all'udienza del 3 ottobre a Palermo guardando in faccia Richard Gere porterò il sorriso di Pontida. Richard bacioni, se ti piacciono tanto apri le tue ville e portateli a casa tua" ha dichiarato il leader leghista di fronte alla folla di militanti. Il riferimento è all'attore hollywoodiano che sarà in aula per testimoniare al processo open Arms di Palermo, che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto d'atti d'uffici. 

Ma Salvini ne ha per tutti, a partire dal vecchio spauracchio del complottismo nostrano: George Soros. "Dobbiamo essere liberi di dire che personaggi come Soros che finanziano l'annientamento della civiltà occidentale vanno contrastati con ogni mezzo democratico possibile" ha dichiarato Salvini fra l'acclamazione dei militanti. Del resto il retro-pensiero è quello che dietro il boom di sbarchi ci sia una regia occulta, tema caro alla retorica di estrema destra. Non a caso la parola scelta è sempre quella di "invasione". 

Come in un copione ben stabilito, il leader legista torna poi a battere su un altro grande cavallo di battaglia: la maternità surrogata. "Mai utero in affitto e bambini in vendita comprati biondi con gli occhi azzurri e selezionati su internet con la donna ricca che può sfruttare il corpo della donna povera" afferma dal palco di Pontida. 

Salvini ne ha addirittura per Vannacci, che torna a difendere senza se e senza ma: "Un generale che ha difeso e combattuto per l'Italia in giro per il mondo avrà il diritto di scrivere un libro. Voi avete il diritto di comprarlo o non comprarlo, leggerlo o non leggerlo, condividerlo o no, ma le censure dei libri nella storia dell'uomo non hanno mai portato niente di buono''. Anche in questo caso, la polemica con il collega di governo, e ministro della Difesa, Maurizio Crosetto è implicita. 

Del resto i sondaggi danno il partito di Salvini sotto al 10%. Una percentuale che spaventa l'entourage del leader leghista e i vertici del Carroccio, mentre gli atteggiamenti più "moderati" di Fdi e della sua leader, liberano spazi a destra su cui la Lega sembra riporre tutte le sue carte. Un'evidenza che, malgrado le rassicurazioni di facciata, è molto chiara anche agli alleati di governo.

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