rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Non sono tutti uguali

La vittoria di Renzi sul Recovery Plan: come cambia la governance da Conte a Draghi

Cambia la modalità di azione del premier Draghi sul passaggio che al leader del Movimento 5 Stelle costò molto caro: l'organizzazione della cabina di regia per attuare i progetti del Pnrr

Mario Draghi ha bene in mente come muoversi per dare corpo e forza all’attuazione del Recovery Plan, il super piano finanziario che consentirà all’Italia di avere a disposizione oltre 230 miliardi di euro per la ricostruzione post pandemia. Ruota tutto intorno ad una cabina di regia, che sarà guidata e sempre coordinata dal Premier, certo ma non escluderà nessuno: contemplerà la presenza di tutti i ministri e dunque di tutte le parti politiche che rappresentano la quasi totalità del paese, con anche i sottosegretari. Sarà anche prevista una sorta di rotazione sulla base delle tematiche da affrontare nello specifico, con un tavolo permanente a cui si siederanno i ministri interessati, Draghi e le parti sociali, economiche e sindacali interessate. E' quanto si legge nella bozza del Decreto legge semplificazioni, che illustra anche l’operatività del Governo di fronte al Pnrr.

Recovery Plan, la nuova governance nel Decreto legge semplificazioni 

Una novità? Sì, non da poco perché proprio sulle modalità di organizzazione della governance, era nato lo scontro fra Italia Viva e il Governo Conte bis. Fino alla fuoriuscita della truppa renziana dal Governo, che provocò la caduta dell’avvocato del popolo, spianando la strada all’arrivo dell’ex Presidente di Bankitalia a Palazzo Chigi. Quest’ultimo adesso si ritrova proprio in quel momento saliente e se qualcuno è ancora convinto che fra Draghi e Conte non ci siano differenze dovrà ricredersi.

Secondo il piano di Conte, contestato da Italia Viva, la cabina di regia contemplava solo Conte con il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, avvalendosi di 6 commissari. Dunque un progetto, quello di Conte, che estrometteva le altre forze politiche. Di sicuro estrometteva il gruppo di Matteo Renzi, che ha sempre denunciato il pericolo di una assenza di trasparenza su un tema così decisivo per il futuro del paese. Adesso cambiano le cose e la sensazione è che questa volta Italia Viva e Matteo Renzi non si metteranno di traverso perché Draghi non è Conte. La cabina di regia del primo non è quella pensata al tempo dal nuovo leader del Movimento 5 Stelle e forse comincia da qui la prima raccolta di quanto seminato dall’ex sindaco di Firenze negli ultimi mesi di lavoro politico.

Decreto legge semplificazioni, pioggia di assunzioni 

Sicuramente l’elemento comune sono le assunzioni di almeno 350 persone. Prenderà infatti il via un concorso pubblico per il reclutamento di un contingente a tempo determinato per un periodo anche superiore a trentasei mesi, ma non eccedente la durata di completamento del Pnrr e comunque non oltre il 31 dicembre 2026. Le graduatorie del concorso rimarranno valide per la durata di attuazione del Pnrr e sono oggetto di scorrimento anche perché ci sarà anche la possibilità di assunzione per ulteriori 300 dipendenti. Ogni amministrazione potrà anche avvalersi di esperti per massimo trentasei mesi, per un importo massimo di 50mila euro lordi annui per ognuno.

Saranno il braccio operativo della Cabina di regia, che avrà poteri di indirizzo, impulso e coordinamento generale sull'attuazione degli interventi. Il presidente del Consiglio dei ministri può delegare a un ministro o a un sottosegretario lo svolgimento di specifiche attività e trasmette alle Camere con cadenza semestrale una relazione sui lavori. Collaborerà con partner economici, sociali e territoriali. Ma la “testa” di questa nuova organizzazione non sarà monolitica e saprà agire per settori a seconda dei temi, con confronti possono con anche i Presidenti di Regioni e delle Province autonome di Trento e di Bolzano per gli affari regionali ad esempio.

L'accordo con la Commissione Europea è di approvare in Cdm questi due decreti entro la fine di maggio. Ma il tempo stringe: l'accordo con la Commissione Europea e l'ok in Cdm entro fine maggio è propedeutico per poter accedere al più presto alla prima tranche dei fondi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

La vittoria di Renzi sul Recovery Plan: come cambia la governance da Conte a Draghi

Today è in caricamento