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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Perché Italia Viva al 2 per cento nei sondaggi non è un problema per Matteo Renzi

Per l'ex premier le cose non sembrano mettersi bene: è finito nel "mucchio" dei partiti in coda nei sondaggi, quelli che oscillano tra percentuali poco più che irrisorie. Tutto ok?

"E' inutile continuare a parlare di sondaggi. Le elezioni sono sempre un film diverso dai sondaggi, come dimostrano anche le recenti elezioni regionali in Germania. I sondaggi sono più uno strumento per condizionare il dibattito politico che non la fotografia della realtà. Per questo, io suggerisco a tutti di concentrarsi sulle idee più che sui sondaggi. Fa la differenza chi fa politica, non chi segue i sondaggi. E il mondo politico italiano del 2023 sarà totalmente diverso. Una rivoluzione gentile travolgerà vecchi e nuovi partiti politici, scommettiamo?". Parole del leader di Italia viva, Matteo Renzi.

Italia Viva sempre giù nei sondaggi: poco sopra al 2 per cento

Cosa dicono gli ultimi sondaggi politici? La Lega si conferma il primo partito in Italia mentre Fratelli d’Italia rosicchia quasi mezzo punto secondo l’ultimo sondaggio di Swg per La7. In caso di elezioni politiche adesso il Carroccio raccoglierebbe il 21,4% dei voti in lieve calo (-0,3) rispetto al precedente sondaggio del 31 maggio. Fratelli d’Italia cresce invece di 0,1 punti percentuali: così il partito di Giorgia Meloni si mantiene al secondo posto con il 20,1% in vantaggio di circa un punto percentuale sul Partito Democratico che raccoglie il 19,2% dei consensi (lo 0,2 per cento in più di 7 giorni fa).

Il M5s è al 15,9% con una crescita dello 0,1 per cento rispetto all’ultima rilevazione. E tutti gli altri partiti come sono messi? Sono staccati tutti di quasi 10 punti percentuali. C'è Forza Italia con il 6,9% (in crescita dello 0,6% rispetto alla rilevazione precedente), seguito da Azione di Carlo Calenda con il 3,4% e Sinistra Italiana che arretra di -0,4 punti e si ferma al 2,6%. Articolo1 e Italia viva a pari punti con il 2,1%, +Europa e i Verdi, anch’essi a pari punti, con l’1,8%, il nuovo partito Coraggio Italia di Giovanni Toti e Luigi Brugnaro si attesta all’1%.

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Il gradimento personale per Matteo Renzi: ultimi sondaggi

Per Matteo Renzi le cose non sembrano mettersi molto bene: è finito nel "mucchio" dei partiti in coda nei sondaggi, quelli che oscillano tra percentuali poco più che irrisorie. L'ex sindaco di Firenze non sembra preoccuparsi, fiducioso nel fatto che si tornerà al voto solo nel 2023. Tuttavia sembra azzardata la convinzione di Renzi. In caso di elezione del presidente del Consiglio Draghi al Quirinale (scenario possibile, secondo qualcuno addirittura probabile), le elezioni politiche anticipate potrebbero avere luogo tra aprile e maggio del prossimo anno.

L'ex segretario Pd e i fedelissimi fino a qualche mese fa sembravano puntare ancora a quel 10 per cento che al momento della fondazione veniva definito come l'obiettivo di Italia viva, ma appare oggi come oggi irrealizzabile. Nel "test" delle elezioni comunali d'autunno nelle grandi città persino Azione di Calenda potrebbe dragare altri voti alla creatura renziana, a Roma e non solo. Anche a livello di gradimento personale Renzi è nella seconda parte della classifica, e pure in coda. Giuseppe Conte è al 51 per cento, in testa alla classifica. Matteo Renzi la chiude, all'11 per cento.

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"Abbiamo cambiato Governo in nome della politica, non dei sondaggi". Così un mese fa Matteo Renzi via Facebook rispondeva all’ex premier Conte, il quale sosteneva che Renzi avesse fatto cadere il governo "per colpa dei sondaggi di Italia Viva". Resta il fatto che rimanere centrali a lungo nel dibattito pubblico e politico italiano quando si è alla guida di un partito ben al di sotto del 4-5 per cento, in prospettiva, appare complesso. Prima o poi si torna a votare per le elezioni politiche (chissà con che legge elettorale, ma questo è un altro discorso), che saranno pue un "film diverso" rispetto a tutti i sondaggi, ma tutti gli istituti principali danno Iv intorno alle stesse cifre. Bassissime e senza trend di rilievo verso l'alto o il basso da segnalare.

"Fa la differenza chi fa politica, non chi segue i sondaggi" dice Renzi. Forse qui però sbaglia mira: la differenza la fanno i voti, alla fin fine. Ora il suo partito ne prenderebbe molto pochi. E per questo non c'è soluzione.

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