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Sabato, 27 Aprile 2024
Parola alla scienza

Miocardite dopo il vaccino nei giovani: che rischio c'è?

Raro e quasi mai grave, secondo i risultati dello studio più ampio mai condotto finora sul tema

Si rischia di sviluppare una miocardite dopo il vaccino anti covid? E se sì, quanto? A rispondere è una ricerca pubblicata sul Journal of the american medical association (Jama) che ha coinvolto ricercatori dei Centers for disease control and prevention e della Food and drug administration, l'ente governativo statunitense che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici. Si tratta di uno studio importante, perché è il più ampio mai condotto finora sul tema.

In breve, i risultati dell'indagine dicono che la miocardite può essere una rara conseguenza del vaccino anti covid che si verifica soprattutto nei ragazzi. Il decorso clinico, peraltro, tende ad essere più benigno di quanto avvenga con le miocarditi causate da infezioni virali, molto più "comuni". E la maggior parte delle volte si risolve con l'assunzione di farmaci antinfiammatori. Cerchiamo di capirne di più, nel dettaglio.

Lo studio sulla miocardite dopo il vaccino in Pdf

Lo studio in questione ha un campione molto esteso: ha analizzato le segnalazioni di reazioni avverse su oltre 350 milioni di dosi di vaccino somministrate a 192 milioni di americani, da dicembre 2020 ad agosto 2021. In totale sono state registrate 1.991 miocarditi, nel 73% dei casi in persone con meno di 30 anni (il 33% in under 18). Ad essere colpiti nell'82% dei casi sono stati maschi. Nelle fasce di età maggiormente interessate, i tassi di miocarditi sono stati di:

  • 70,73 casi per milione tra i 12-15enni;
  • 105,86 per milione tra i 16-17enni;
  • 52,42 e 56,31 (rispettivamente per il vaccino Pfizer e quello Moderna) per milione tra i 18 e i 24 anni.

La cura con antinfiammatori comuni

Sempre secondo i dati dello studio, nell'82% dei casi il disturbo è insorto dopo la seconda dose, in particolare entro un paio di giorni. I sintomi registrati, prevalentemente, sono dolore o pressione al petto e respiro corto. L'87% di chi ha avuto la miocardite è stato curato con comuni farmaci antinfiammatori non steroidi, il 12% ha ricevuto immunoglobuline e steroidi endovena, mentre in rarissimi casi sono stati usati trattamenti più intensivi per sostenere il cuore (12 casi) o l'intubazione o la ventilazione meccanica (due casi). Il 98% di quanti erano stati ricoverati sono stati dimessi al momento della conclusione dello studio e nell'87% dei casi, alla dimissione, il problema era completamente risolto.

Miocardite da vaccino meno grave, e si risolve prima

Secondo i ricercatori, le miocarditi dopo il vaccino hanno una peculiarità rispetto alle miocarditi virali: tendono ad essere meno gravi e si risolvono prima. "Anche se quasi tutti gli individui con casi di miocardite sono stati ricoverati in ospedale e monitorati clinicamente, in genere hanno avuto un recupero rapido dai sintomi", scrivono gli studiosi. Al contrario, i tipici casi di miocardite virale (vale a dire: non da vaccino) possono avere un decorso clinico più variabile. Ad esempio, fino al 6% dei casi tipici di miocardite virale negli adolescenti richiede un trapianto di cuore o provoca la morte, concludono gli esperti.

Che cos'è la miocardite? Cause e sintomi

La miocardite è un'infiammazione del muscolo cardiaco. Può presentarsi in modo molto variabile e, allo stesso modo, può avere evoluzioni molto diverse fra loro: è possibile una guarigione completa o, a volte, può compromettere la funzionalità cardiaca. Per questo la prognosi è estremamente variabile. Può associarsi a una pericardite se l'infiammazione coinvolge anche il pericardio, la membrana che riveste il cuore. Si manifesta perlopiù come conseguenza di infezioni virali. Nelle forme associate a infezioni virali, la miocardite può svilupparsi per l'azione diretta dell'agente infettivo che danneggia e distrugge le cellule muscolari, ma anche per l'intervento delle cellule immunitarie.

Tra le cause non infettive di pericardite, invece, troviamo patologie autoimmuni e infiammatorie sistemiche (per esempio l'artrite reumatoide) e l'esposizione a farmaci e sostanze tossiche. Questi ultimi possono causare un danno diretto alle cellule miocardiche (per esempio cocaina e anfetamine), oppure possono causare reazioni allergiche e attivazione del sistema immunitario (farmaci tra cui alcuni chemioterapici, antibiotici o antipsicotici).

E i sintomi? Le manifestazioni della miocardite possono essere molto diverse. Il sintomo più frequente è il dolore toracico, simile a quello dell'infarto. Altri sintomi frequenti sono mancanza di respiro, febbre, svenimenti e perdita di coscienza. Nei giorni e nelle settimane precedenti possono essersi verificati sintomi simil influenzali, mal di gola e altre infezioni delle vie respiratorie o disturbi gastrointestinali. Nelle forme complicate possono esserci aritmie maligne e segni e sintomi di grave disfunzione cardiaca.

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