rotate-mobile
Domenica, 28 Aprile 2024
Misteri geologici

I diamanti rosa svelano l'esistenza del supercontinente perduto

Rarissime gemme rivelano l'esistenza di Columbus, il primo supercontinente, scomparso circa un miliardo e mezzo di anni fa

I diamanti sono gemme rare e preziose. Quelli colorati, poi, sono anche più elusivi e costosi, e tra questi, i diamanti rosa e quelli rossi spiccano per la loro unicità. Quasi il 90% di quelli scoperti fino ad oggi arriva da un unico sito: la miniera di Argyle, nel nord ovest dell’Australia. Per decenni i geologi hanno tentato di capire cosa renda così unica questa remota località australiana, e ora sembrano avere la risposta. Come spiega uno studio appena pubblicato su Nature Communication, il sito su cui sorge la miniera nel remoto passato è stato al centro di una cosiddetta frattura continentale (o rift zone), cioè una zona in cui il primo supercontinente apparso sulla Terra si è “spezzato”, permettendo ai diamanti rosa e rossi di risalire dalle profondità del sottosuolo.

Come nascono i diamenti colorati è noto da tempo: l’origine è la stessa dei diamanti tradizionali, cioè depositi di carbonio ad una profondità, temperatura e pressione sufficienti per permettere la cristallizzazione di queste elemento, che altrimenti sulla superficie di norma dà origine alla ben più banale grafite. Quando questi cristalli di carbonio sono sottoposti a pressioni realmente enormi, è possibile che il loro reticolo cristallino si deformi, deviando la luce che lo attraversa, e trasformando quindi il diamante in una gemma colorata. 

Il terzo elemento necessario per trovare dei diamanti sulla superficie terrestre è un’eruzione vulcanica, o qualche fenomeno che guidi comunque la lava dalle profondità della terra verso la superficie, trasportando con sé i diamanti intrappolati nel mantello. Il problema, nel caso della miniera di Argyle, è che non si conosceva nessun fenomeno geologico che potesse aver portato in superficie i suoi ricchi depositi di diamanti rosa e rossi: una serie di analisi effettuate negli anni ‘80 avevano infatti datato l’emersione dei diamanti intorno a 1,2 miliardi di anni fa, un periodo in cui la regione era relativamente stabile dal punto di vista geologico. 

Nel nuovo studio, un team di ricercatori australiani ha effettuato una nuova datazione del sito, concludendo che lo strato di roccia in cui sono contenuti i diamanti avrebbe raggiunto la superficie circa 1,3 miliardi di anni fa, ovvero 100milioni di anni prima del previsto. E questo fornisce una possibile spiegazione per i diamanti rosa di Argyle. 

1,8 miliardi di anni fa infatti la zona è stata uno dei punti di collisione tra due delle placche tettoniche che hanno formato il primo supercontinente della Terra, battezzato dagli scienziati Columbia. L’enorme pressione esercitata dall’intera massa delle terre emerse concentrata in un unico supercontinente è esattamente l’ingrediente necessario per creare i diamanti rosa e rossi. E quando 500 milioni di anni dopo, Columbia ha iniziato a sfaldarsi, l’area è stata interessata da una delle linee di frattura, in cui la lava intrappolata nelle profondità del mantello è schizzata verso la superficie, trascinando con sé i diamanti. 

L’ipotesi presentata nello studio spiegherebbe dunque perché proprio la miniera di Argyle ospiti una percentuale così elevata dei diamanti rosa e rossi scoperti fino ad oggi. E può dare informazioni preziose per le ricerche future di queste rarissime gemme preziose. Di norma, infatti, le miniere di diamanti vengono cercate nelle aree centrali dei continenti, dove quelli colorati si sono sempre rivelati rarissimi. Spostando l’attenzione verso aree come quella che ospita la miniera di Argyle, più esterne e sede di antiche fratture continentali, potrebbe cambiare la situazione. E visto che proprio negli scorsi anni la miniera è stata chiusa, perché ha esaurito la sua vena diamantifera, sembra proprio il momento più adatto per lanciare nuove prospezioni minerarie nell’area. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I diamanti rosa svelano l'esistenza del supercontinente perduto

Today è in caricamento