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Venerdì, 26 Aprile 2024
Scienze Italia

Il caso dei "super anticorpi" contro il coronavirus

Sono stati isolati da un team guidato dall'università di Washington, ma alla scoperta hanno contribuito anche ricercatori del "Sacco" di Milano. La ricerca è stata pubblicata su "Science"

Anticorpi "ultrapotenti" contro il Covid-19. La promettente scoperta è di un team guidato dall'università di Washington, di cui hanno fatto parte anche Massimo Galli, Agostino Riva e Arianna Gabrieli dell'Ospedale Sacco di Milano. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull’autorevole rivista Science. Per ora non è ancora il caso di cantare vittoria, ma di certo si tratta di uno studio che potrebbe portare a importanti risultati nella lotta al coronavirus.

I due anticorpi in grado di bloccare l’ingresso del virus nelle cellule sono stati testati sui criceti e, secondo La Repubblica, avrebbero messo k.o. Sars-Cov-2 "bloccando la famosa spike (la punta della corona) che il coronavirus usa per legarsi alle cellule umane e il recettore Ace2 che funge da chiavistello di ingresso".

"Science Magazine ha pubblicato l'individuazione di due anticorpi neutralizzanti Sars-CoV-2 assai promettenti per sviluppi futuri nella cura di Covid-19", scrive su Twitter Galli, primario infettivologo del Sacco e docente all'università Statale di Milano. "Un risultato a cui abbiamo contribuito qui al Sacco, Agostino Riva e Arianna Gabrieli molto più di me", sottolinea lo specialista. I due anticorpi, denominati S2E12 e S2M11, sono risultati in grado di proteggere i criceti dal nuovo coronavirus. Analisi di microscopia crioelettronica mostrano che S2E12 e S2M11 bloccano l'attacco al recettore Ace2 (la porta d'ingresso di Sars-Cov-2 nelle cellule) e che S2M11 bersaglia anche la proteina Spike, l'uncino che il virus utilizza nella sua offensiva all'organismo. Mix terapeutici che comprendono S2M11, S2E12 o l'anticorpo S309 precedentemente identificato neutralizzano un ampio campione di isolati di Sars-Cov-2 circolanti, spiegano gli autori".

"I nostri risultati - commentano - aprono la strada all'implementazione di cocktail di anticorpi per la profilassi o la terapia" di Covid-19, "aggirando o limitando l'emergere di forme virali mutanti".

Lo scienziato Rappuoli: "In fase di sviluppo anticorpi potentissimi contro il virus"

Lo studio degli anticorpi è comunque al centro dell’attenzione di molti enti e università. Al lavoro c’è anche lo scienziato Rino Rappuoli di Toscana Life Sciences che oggi ha annunciato di aver "ottenuto anticorpi potentissimi, che sono nella fase di sviluppo industriale e con cui speriamo di poter contribuire presto a contenere questa pandemia".

In un articolo scritto per la rivista 'Magistero del Lavoro', Rappuoli scrive che "la terapia del plasma è una di quelle che ha dato risultati promettenti. In questa terapia, si cercano i rari pazienti guariti dalla malattia che hanno titoli anticorpali contro la proteina spike molto alti, si chiede loro di donare il sangue e si inietta poi il plasma ai pazienti malati".

"Gli anticorpi del paziente guarito così trasferiti al malato neutralizzano il virus e permettono di guarire più velocemente. La terapia sembra funzionare, ma ha il limite che è difficile trovare plasma ad alto titolo e ha sempre i rischi di sicurezza associati alle trasfusioni. Grazie alla ricerca di tanti scienziati ed in particolare dello scienziato italiano Antonio Lanzavecchia, oggi è possibile produrre in grandi quantità anticorpi umani contro virus e batteri e usarli in tutta sicurezza". 

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