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Martedì, 30 Aprile 2024
La sentenza

Via la prof assente per 20 anni su 24 di servizio

La Cassazione ha confermato la destituzione per "inettitudine" di una docente da parte del Miur

La prof assente a scuola da 20 anni si difende: "Chiarirò, ma ora sono al mare"

La Corte di Cassazione ha confermato "l’inettitudine" della docente destituita dal Miur risultata assente nel corso della sua carriera scolastica per un totale di 20 anni su 24 di servizio. La professoressa di storia e filosofia alla scuola secondaria di Chioggia - destinataria di assegnazioni annuali in quanto moglie di un ufficiale della guardia di finanza - aveva lavorato consecutivamente per soli 4 mesi e in questo lasso di tempo era riuscita persino a scatenare le lamentele da parte degli studenti per la sua "impreparazione".

Le accuse

Dalle ispezioni del Miur condotte nel 2013 era emerso che la docente era disattenta "verso gli alunni durante le loro interrogazioni" in quanto intenta a un "uso continuo del cellulare con messaggistica". Inoltre, aveva una "scarsa cura delle lezioni", non possedeva nemmeno il libro di testo che prendeva in prestito temporaneo dagli alunni. La prof è stata accusata anche di "gravi imprecisioni nel redigere i programmi finali delle classi quarte (ad esempio, programma e numero di ore diversi da quelli effettivamente dedicati alle spiegazioni, argomento su Hegel in realtà mai trattato in classe)".

Tutte e tre le ispettrici inviate dal Miur per l’ispezione hanno constatato una "assenza di criteri sostenibili nell'attribuire voti, la non chiarezza e confusione nelle spiegazioni, l'improvvisazione, la lettura pedissequa del libro di testo preso in prestito dall'alunno, l'assenza di filo logico nella sequenza delle lezioni, l'attribuzione di voti in modo estemporaneo ed umorale, la pessima modalità di organizzazione e predisposizione delle verifiche".

La sentenza della Cassazione

La sentenza della Corte di Cassazione conferma così la destituzione della docente, come già stabilito dalla Corte di Appello di Venezia nel 2021, dopo una vittoria della prof in primo grado quando il tribunale nel 2018 aveva dichiarato illegittimo il provvedimento di destituzione. In tale occasione i giudici avevano ritenuto che  nonostante "la disorganizzazione e faciloneria" della docente, l'ispezione di tre giorni fosse un periodi di osservazione "troppo breve" per certificare "una inettitudine assoluta e permanente".

"La liberà di insegnamento in ambito scolastico - sottolinea la Cassazione - è intesa come autonomia didattica diretta e funzionale a una piena formazione della personalità degli alunni, titolari di un vero e proprio diritto allo studio". Il concetto di libertà didattica, dunque, "comprende certo una autonomia nella scelta di metodi appropriati di insegnamento" ma "non significa che l'insegnante possa non attuare alcun metodo o che possa non organizzare e non strutturare le lezioni".

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