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Domenica, 28 Aprile 2024
Scuola

Stop alle bibite zuccherate nelle scuole secondarie dell'Ue

L'associazione Unesda ha introdotto specifiche limitazioni alle forme di promozione e pubblicità nei canali diretti a bambini sotto i 12 anni. Entro il 2018 saranno coinvolti tutti i membri dell'Unione Europea e il progetto potrà riguardare circa 40 milioni di studenti

Niente più bibite zuccherate vendute nelle scuole secondarie dell’Unione europea.

E’ l’impegno volontario assunto dall’industria dei soft drink che estende quanto già deciso dalle imprese aderenti all’Unesda nel 2006 di portare avanti politiche di marketing responsabili verso i bambini e gli adolescenti e di aggiungere un altro tassello a una policy del 2006, che ha introdotto specifiche limitazioni alle forme di promozione e pubblicità nei canali diretti a bambini sotto i 12 anni e di non vendere bibite nella scuola primaria (anche tramite distributori automatici).

L’obiettivo sarà implementato gradualmente in tutti i 28 membri dell’Unione Europea, che avranno tempo fino alla fine del 2018 per adeguarsi.

L’Unesda, secondo quanto si legge in una nota diramata a Bruxelles, ritiene che questa azione coinvolgerà oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di giovani studenti in tutti i paesi europei e l’Assobibe, l’associazione di Confindustria che rappresenta le bevande analcoliche, ne ha sottolineato l’importanza.

Da quel momento in poi, tutte le aziende che aderiscono a Unesda venderanno solo bibite a ridotto contenuto calorico o senza calorie, oltre alle bottigliette di acqua, considerato dagli associati il principale drink che dovrebbe essere disponibile e presente nelle scuole dei bambini.

Unesda ritiene che questa azione presa su base volontaria coinvolgerà oltre 50mila scuole secondarie e più di 40 milioni di giovani studenti in tutti i paesi europei.

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