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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Europei Under 21, la Top 11 dei talenti più attesi

La kermesse continentale è una passerella per alcuni dei prospetti maggiormente interessanti in campo internazionale: tra gli attaccanti, riflettori puntati sullo svizzero Amdouni, sul francese Wahi e sull'olandese Dallinga

Il Campionato Europeo Under 21 si configura come importante vetrina per scoprire nuovi talenti, ma soprattutto per valutare la schiera di giovani promesse che hanno già, in molti casi, saputo ritagliarsi spazio importante nelle rispettive società di appartenenza. Di seguito, una rapida carrellata – in ordine alfabetico - dei giocatori che, in questa kermesse continentale, sono tra i più attesi e chiamati così a confermare quanto di buono fatto nell’arco della stagione, conclusa per quel che concerne l’attività dei club.

Seki Amdouni (Svizzera)

Il Basilea ha puntato su di lui per sostituire Cabral finito alla Fiorentina, ed in questi primi mesi del 2023 la punta svizzera con cittadinanza turca non ha fatto pentire della scelta la dirigenza elvetica. In cinque mesi e mezzo 25 gol tra competizioni col club (7 in Conference League) e con la nazionale maggiore, dove ha segnato a Bielorussia, Israele, Andorra e Romania (doppietta). E’ l’attaccante “on-fire” di questi Europei Under 21, dove proverà a mettere al servizio della Svizzera il suo strepitoso stato di forma. Piace al Torino.

Alex Baena (Spagna)

Trequartista, ma anche esterno d’attacco, è uno dei giocatori che vanta già un vissuto calcistico di livello. Cresciuto nel settore giovanile del Villareal, è stato promosso in prima squadra e quest’anno ha figurato nell’undici titolare del Submarino Amarillo per ben 32 volte, nelle varie competizioni, compresa la Conference League conclusa con quattro reti. Ha vestito tutte le maglie delle selezioni giovanili iberiche, dall’Under 16 all’Under 21: presto potrebbe completare la collezione esordendo nella nazionale maggiore.

Martin Baturina (Croazia)

Il “genietto” di Spalato è già pluridecorato in patria con la maglia della Dinamo Zagabria, e quest’anno ha fatto faville: sei gol realizzati, tredici assist sfornati ed una maglia da titolare presa a forza di magie. Fisicamente non un gigante, cosa che ha portato i tifosi croati ad accostarlo a Sua Maestà Luka Modric, con cui condivide l’assoluta padronanza del pallone a discapito della giovanissima età (vent’anni compiuti a febbraio), sebbene il suo raggio d’azione sia leggermente più avanzato. Della “new generation” dei Balcani, è uno degli elemento da seguire con maggiore attenzione.

Edoardo Bove (Italia)

Nel bouquet dei giocatori più attesi ci va di diritto anche lui. José Mourinho a Roma lo ha responsabilizzato facendolo giocare con continuità nella parte conclusiva della stagione, premiando non solo l’impegno ma intuendone anche le qualità. Bove è il prototipo di centrocampista box to box che tanto piace agli allenatori: efficace in fase di contenimento, ma anche utile in fase di costruzione nonché pericoloso in zona gol. Il resto lo fa la personalità ed anche l’intelligenza tattica: questi Europei potrebbero davvero essere il trampolino giusto per fare un ulteriore step di crescita.

Levi Colwill (Inghilterra)

Per lui garantisce De Zerbi, che a partire da novembre lo ha schierato con continuità nella difesa del suo Brighton, riproponendolo in campo anche dopo uno stop di oltre un mese tra gennaio e febbraio. Centrale moderno, prevalentemente usato come braccetto mancino, forte fisicamente e con un piede educato che lo porta anche ad essere adatto alla costruzione dal basso, oltre che spendibile sul binario sinistro grazie alla sua progressione. Prospetto di sicuro interesse anche per quelle che saranno le evoluzioni del mercato, considerando che il cartellino è di proprietà del Chelsea.

Thijs Dallinga (Olanda)

Inserirlo nella lista è un pro-forma, perché è già deflagrato in maniera importante. Lo scorso anno ha spaccato le porte della B olandese (36 gol in 44 presenze più nove assist per gradire), in questa stagione al battesimo del fuoco in Ligue 1 è salito in doppia cifra col Tolosa (12 reti) a cui si aggiungono i sei centri in sei partite di Coupe de France. Di testa sa sfruttare bene i suoi 190 centimetri, calcia e conclude con tutti e due i piedi: si dice sia nel mirino del Milan, e per i tifosi rossoneri potrebbe essere un’ottima notizia.

Yannick Keitel (Germania)

Uno dei leader della nazionale tedesca, della quale dovrebbe essere il capitano. Il Friburgo di Bundesliga gli ha fatto assaggiare con parsimonia sia la massima serie che l’Europa League, individuando nella diga mediana la sua corretta collocazione. Già pronto sotto il profilo fisico, è uno dei profili destinati a raccogliere sempre più minutaggio in prima squadra e la passerella del campionato Under 21 servirà anche a racimolare quell’esperienza utile a velocizzare la sua definitiva maturazione.

Joao Neves (Portogallo)

Diciannove anni da compiere, basta la provenienza: ovvero quel Benfica che continua a sfornare talenti di respiro internazionale. Fruibile nel pacchetto di mischia della mediana ma anche tra le linee, faro della squadra che in Youth League ha dominato il Girone H comprendente Paris Saint Germain e Juventus, ha concluso la stagione giocando titolare in prima squadra nella Serie A portoghese e dimostrando di poter essere l’ultima perla – in ordine di tempo – ad essere venduta a peso d’oro del club lusitano. Che, intanto, ha provveduto ad allungare il suo contratto fino al 2028.

Largie Ramazani (Belgio)

Brevilineo, sgusciante, è cresciuto nella cantera del Manchester United facendo un abbondante trafila nel settore giovanile dei Red Devils. Quindi il trasferimento all’Almeria, dove è stato lo scorso anno uno dei protagonisti della promozione dalla serie B iberica. Quest’anno, all’esordio nella Liga, ha subito “purgato” il Real Madrid. Coincidenze? Sarà il tempo a dirlo: intanto, si fa apprezzare oltre che per la rapidità anche per la duttilità che lo porta ad essere fruibile sia come esterno offensivo che come prima punta “mignon”, sebbene paghi ancora dazio nella freddezza sotto porta.

Micky Van de Ven (Olanda)

Veloce nelle chiusure e nello scatto nonostante i suoi 193 centimetri, possiede una maturità notevole per i suoi 22 anni compiuti da un paio di mesi. Il Wolfsburg, in Bundesliga, se ne accorto tanto da eleggerlo a colonna inamovibile della difesa (36 convocazioni e 36 presenze dal 1’). Non male nemmeno in proiezione offensiva, al punto che è finito a fare anche il laterale sinistro: è uno dei punti di forza della nazionale olandese, che nell’ultima amichevole pre-europeo col Giappone gli ha messo al braccio la fascia di capitano.

Elye Wahi (Francia)

Vent’anni compiuti a gennaio, dinamico e versatile ma prevalentemente schierato come vertice offensivo. Non serve dilungarsi per descriverlo, bastano le statistiche: 19 gol nell’ultima stagione col Montpellier (con cui ha esordito minorenne in Ligue 1) quattro dei quali rifilati un mesetto fa all’Olympique Lione, in appena quindici minuti, ma già lo scorso anno poco più che diciottenne – ed utilizzato a singhiozzo – era salito in doppia cifra. Uno degli junior la cui quotazione si impenna mese dopo mese.

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