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Sabato, 27 Aprile 2024
Calcio

Real Sociedad, alla scoperta degli avversari della Roma in Europa League

La formazione basca è attualmente terza nella Liga, ed ha preceduto nella fase a gironi il Manchester United

Alla Roma di Mourinho, l’urna di Europa League regala la squadra rivelazione della Liga. Appiccicare tale etichetta alla Real Sociedad sembra un po’ una forzatura, in considerazione del fatto che i Los Txuri-Urdin (i biancoblù) sono ormai da un triennio in pianta stabile nel lotto delle prime cinque-sei squadre iberiche, con il plus rappresentato dalla vittoria nella Coppa del Re nell’aprile di due anni fa. Eppure, mai come quest’anno la Real ha dato dimostrazione di efficacia sui vari fronti in cui è impegnata, compresa quella coppa nazionale in cui è uscita dopo aver fatto lungamente penare il Barça al Camp Nou prima di arrendersi 1-0 (e giocando un tempo in dieci). Lo si è visto in Europa League, finendo per un solo gol in meno subìto davanti al Manchester United (sbattuto agli spareggi) nel Gruppo E di Europa League, si sta capendo nella Liga nella quale è terza ed ha passato indenne già due esami duri come le sfide alle madrilene Real ed Atletico.

Proprio la vittoria nella Coppa del Re 2019/2020 (finita ad aprile 2021 per via della pandemia), nella finale-derby dei Paesi Baschi contro il Bilbao decisa da un penalty di Oyarzabal ha interrotto un digiuno prolungato di successi, che durava addirittura da giugno del 1987 quando i biancoblù alzarono la seconda coppa nazionale battendo ai rigori l’Atletico Madrid. Erano gli anni ‘80, periodo migliore della Real che in quel periodo conquistò due scudetti consecutivi, la prima edizione della SuperCoppa di Spagna (esattamente quarant'anni fa in uno storico 4-0 al Real Madrid allenato da Alfredo di Stéfano) e contese all’Amburgo il posto nella finale della Coppa dei Campioni 1982/83, che poi i tedeschi vinsero battendo di misura la Juventus. Più ombre che luci nelle due decadi successive, con tanto di due anni nel purgatorio della Serie B e la risalita nella primavera del 2010 con la vittoria della Segunda Division. Programmazione, lavoro sui giovani ed operazioni oculate alla base della rinascita. Ed anche diverse cessioni mirate: tra cui quella di Isak al Newcastle qualche mese fa, ma anche Griezmann all’Atletico Madrid, Illaramendi e poi Odriozola al Real, Iñigo Martínez ai rivali del Bilbao ed anche Diego Llorente (ora proprio alla Roma) al Leeds.

Il tecnico della Real Sociedad è quel Imanol Alguacil per cui il biancoblù è una sorta di seconda pelle, per averlo indossato nella sua trafila dal settore giovanile fino in prima squadra da giocatore, ed aver fatto altrettanto nella sua carriera di allenatore fino alla promozione come “head coach” a gennaio del 2019. Nonostante la qualità sia perlopiù da centrocampo in su, il collettivo basco ha costruito le sue fortune soprattutto sulla solidità della difesa, ultimamente comandata dal francese Le Normand e da Zubeldia (Elustondo, attualmente out per un problema alla caviglia, è stato più volte dirottato come esterno basso a destra). A garantire i gol il danese ex Lipsia, Alexander Sörloth, mentre l’imprevedibilità è offerta dal giapponese Kubo – acquistato a titolo definitivo dal Real Madrid in estate dopo essere cresciuto nella “cantera” del Barcellona – e dal rientrante Oyarzabal, nuovamente in campo dopo l’intervento al ginocchio. L’esperienza in mezzo sarà portata dal capitano di lungo corso Illaramendi (oltre 300 gettoni tra Squadra A e B) e dall’eterno David Silva, che dopo le quasi 450 collezionate con la maglia del Manchester City insegue le 300 presenze nella Liga. Traguardo che però, visti i problemi muscolari al polpaccio, dovrà attendere per essere tagliato.

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