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Domenica, 28 Aprile 2024
La polemica / Padova

La scuola che premia gli studenti con la media del 9 con 100 euro

Idea dell'istituto superiore Scalcerle di Padova. La Rete degli Studenti Medi parla di "una corsa dove chi meno ottiene meno vale". Il preside: "Premiamo il merito"

Porti a casa una pagella con una media superiore al 9? Allora come premio ricevi 100 euro. Non un regalo dei genitori o dei nonni, ma un "bonus" elargito direttamente dalla scuola con tanto di evento chiamato "serata delle eccellenze". Succede all'istituto superiore Scalcerle di Padova, dove i ragazzi da 9 hanno ottenuto un attestato di merito oltre che il premio in denaro. L'idea però non è piaciuta a tutti. La Rete degli Studenti Medi parla di "fatto grave" e promette battaglia. Gli Studenti medi denunciano "angosce da prestazione nei luoghi di istruzione, assenza completa di strumenti di supporto e prevenzione sul benessere psicologico e sempre più spesso studenti che si tolgono la vita letteralmente schiacciati da un sistema che pretende la competizione a tutti i costi e in questo caso al costo di 100 euro con il tuo compagno di banco, nelle scuole come nelle università".

serata delle eccellenze

"I ragazzi stessi sono i primi ad ammettere l’importanza di riconoscere il merito nello studio dei propri compagni. Nel nostro istituto non esiste alcun clima di cattiva competizione o ansia", ribatte il preside.

"Si tratta di un incentivo economico - continua però la Rete - che, agli occhi di chi ha scelto di istituirlo, dovrebbe incentivare i giovani a un maggior impegno in materia scolastica e dunque favorire l'apprendimento, ma, nella pratica, consegna agli studenti esclusivamente un altro obiettivo per cui avere ansia e valutare uno dei percorsi più importanti nelle vite di ciascuno di noi, la scuola, esclusivamente come una corsa dove chi meno ottiene meno vale. È una dinamica tossica, pericolosa".

"È la scuola del Merito di Valditara", afferma Paolo Notarnicola, coordinatore nazionale della Rete degli Studenti Medi. "Quella del chi prima arriva, meglio alloggia. Ma gli studenti non sono d'accordo: l'obiettivo della scuola pubblica dovrebbe essere quello di pensare a chi rimane indietro, di rimuovere gli ostacoli per chi è privo di mezzi, parafrasando la Costituzione, non premiare e osannare chi eccelle".

I recenti dati che attestano che 1 studente su 6 non prosegue gli studi (Svimez) e 1 su 15 ha avuto esperienze di lavoro minorile (Non è un gioco, Save the Children). Marco Nimis, coordinatore regionale della Rete Studenti Veneto, è netto: "Non possiamo che giudicare questo tipo di iniziative, insieme alla narrazione che ne viene fatta, del tutto inopportuna e grave, in un momento in cui i casi di suicidi tra gli studenti riempiono i titoli dei giornali e le conseguenze tragiche della costruzione di spazi di competitività tossica e obiettivi irraggiungibili vengono denunciate ogni giorno".

Rete degli Studenti Medi promette che "l'impegno continuerà affinché scuole siano luoghi di apprendimento accessibili a tutti, a prescindere dal capitale economico e culturale di cui dispongono. Scuole che siano veri ascensori sociali, che diano a tutta la comunità studentesca gli strumenti per potersi realizzare, che incoraggino la collaborazione piuttosto che la sfrenata competizione. Scuole di tutti, non scuole dei soli 'meritevoli'".

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