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Lunedì, 29 Aprile 2024
Tecnologia

A chi interessa davvero il metaverso

I colossi tech hanno cominciato - almeno sulla carta - a fare a sportellate per ritagliarsi la propria fetta di protagonismo nella battaglia di conquista della nuova realtà, resta un dato di fatto che non è il caso di sottovalutare

Sono trascorsi due anni da quando Mark Zuckerberg annunciò di essere pronto ad assumere diecimila persone per iniziare a costruire il mondo virtuale del domani. Di metaverso - o meglio, metaversi -, si è parlato in lungo e in largo, di quell'insieme di esperienze interconnesse che coinvolgono il mondo digitale e quello fisico. Un mondo del futuro, ma quanto prossimo? Se i colossi tech hanno cominciato - almeno sulla carta - a fare a sportellate per ritagliarsi la propria fetta di protagonismo nella battaglia di conquista della nuova realtà, resta un dato di fatto che non è il caso di sottovalutare: a pochissimi interessa davvero del metaverso.

Ho interrogato Google Trends - lo strumento di Mountain View che permette di conoscere la frequenza di ricerca sui motori di ricerca di una determinata parola o frase - per la keyword  'metaverse' e ciò che ne è emerso è un quadro piuttosto chiaro. Tra la fine di ottobre e l'inizio di novembre 2021 c'è stato un primo picco di interesse, a livello mondiale, sulla realtà mista del futuro. Un trend che, tra alti e bassi, si è mantenuto almeno fino alla fine di febbraio 2022.

Da quel momento in poi la curva ha cominciato a scendere, le ricerche sono drasticamente crollate, almeno fino al mese di ottobre dello stesso anno, quando l'attenzione si è ravvivata (di poco) per qualche tempo, in contemporanea con la presentazione di Meta Quest Pro, la prima versione del costosissimo visore per il metaverso di Zuckerberg. Nei dodici mesi successivi (lo si può evincere dalla tabella qui sotto), il coinvolgimento degli utenti riguardo al metaverso è andato inesorabilmente a scemare, rasentando il disinteresse pressoché totale nel 2023.

Ricerche della parole 'metaverse' negli ultimi due anni

Ma perché questa progressiva apatia nei confronti di ciò che dovrebbe essere un punto di svolta? A trarre prime valutazioni nel corso degli ultimi mesi sono stati diversi analisti, che convengono su diversi punti, uno chiave in particolare: le persone non si preoccupano del metaverso perché non hanno ancora capito di cosa si tratta. Non è questione di essere o meno esperti di tecnologia, perché è impossibile, di base, capire il concetto di un mondo 'misto' in cui le persone possano interagire tra realtà e virtuale. Potrebbe essere (il condizionale è d'obbligo) una vera rivoluzione, che necessita di essere sperimentata in prima persona per essere davvero concepita. Leggere su uno schermo cosa sarà, non basta.

I visori per tecnofighetti di cui non sentivamo (ancora) l'esigenza

C'è chi poi confonde realtà virtuale e metaverso. Il primo termine indica la simulazione di situazioni reali tramite computer o con l'ausilio di un visore - come il sopra citato Quest Pro -, il secondo una serie di mondi virtuali, o uno unico che potrebbe essere realizzato in futuro, al quale sarà possibile accedervi anche con un visore VR. Chi invece ha presente la distinzione, fatica a comprendere la vera portata del metaverso e i suoi vantaggi per la società e l'economia prossima a venire.

Un secondo punto, non del tutto irrilevante, riguarda i costi per potersi 'permettere' il metaverso. Non è un mistero che sia accessibile solo per pochissimi, del resto i visori in commercio hanno prezzi di vendita fuori portata per molti. Meta Quest Pro, attualmente il dispositivo che si è guadagnato la fetta di mercato più ampia, costa, nella sua versione base, 549,99 euro, prezzo che sfiora i 700 euro se si desidera avere una capacità di archiviazione maggiore. Apple nei mesi scorsi ha presentato il suo super visore per la realtà mista - Vision Pro, non ancora disponibile -, che nella versione base costerà a partire da 3.500 dollari. Girano già indiscrezioni su un modello più economico, il cui costo non dovrebbe comunque essere inferiore ai 1.500 dollari. Parliamo di cifre folli, di sicuro per molti, a maggior ragione se si pensa che l'operatività, al momento, è legata soprattutto alla dimensione ludica. Una console da indossare.

Oltre alle cifre c'è poi il problema delle dimensioni e della trasportabilità. I visori per la realtà virtuale o mista sono grandi e ingombranti. Sono tutt'altro che comodi e di certo non sono semplici da portare con sé e riporre. Certo, in futuro i big della tecnologia sapranno fare passi avanti anche in questo senso, ne rivedranno il design, il volume e il peso. Se davvero il metaverso prenderà piede e la tecnologia sarà adottata dalle masse, anche i costi saranno destinati a scendere vertiginosamente. Ma i limiti, ad oggi, sono ancora molto evidenti.

Intelligenza artificiale e metaverso: quanto ne sanno gli italiani?

Non riguarda il disinteresse, ma c'è un altro aspetto sul quale viene puntato - verrebbe da dire a ragione - l'indice: il metaverso rischia di mettere a repentaglio la salute, o meglio il benessere, delle persone. Come è successo negli ultimi quindici anni con i social network, il 'nuovo mondo' rischia di diventare il non luogo in cui moltissimi finiranno per trascorrere la maggior parte del proprio tempo, estraniandosi dalla vita reale. Il rischio è che lo scenario possa essere ben peggiore di quello profilatosi con i vari Facebook, Instagram e TikTok: il metaverso è potenzialmente più stimolante rispetto a una piattaforma che permette di interagire e 'mettere il naso' nella quotidianità delle persone, conoscenti o meno. La nuova realtà rischia di essere così avvincente da allontanare in maniera malsana il mondo reale.

Ad oggi, però, resta il fatto che le persone non sono interessate al metaverso. Almeno per ora. A tempo debito, tuttavia, sarà necessario fare delle profonde riflessioni sui possibili effetti irreparabili che potrebbe avere sulla realtà. Chi di dovere dovrebbe già cominciare a pensarci.

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