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Lunedì, 29 Aprile 2024
Televisione

Emanuele Filiberto a Belve: "Ho tradito mia moglie, a Sanremo la Rai mi sfruttò"

Emanuele Filiberto di Savoia a Francesca Fagnani parla della sua famiglia, del particolare stile di vita con la moglie e si toglie qualche sassolino dalla scarpa con la Rai.

Emanuele Filiberto di Savoia è un principe senza regno come spiega subito Francesca Fagnani, ma sin da quando risponde alla prima domanda di Belve chiarisce che il reame è la propria famiglia: “Non mi sento una belva, ma posso diventarlo quando si attaccano le mie figlie, mia moglie e le persone che amo. Sono più un labrador che può diventare una tigre”. Un'intervista in cui l'erede del regno perduto si racconta senza remore mostrando molta voglia di dire qualcosa di lui ad un pubblico abituato più a vederlo nelle vesti di uomo di spettacolo ad Amici.

Emanuele Filiberto a Belve, la confessione sul Regno che non c'è

Sulla sua persona è piuttosto chiaro nel descriversi: "Hanno scritto tante cose di me, se mi dovessi preoccupare di queste cose. Tutto questo fa l’uomo simpatico e divertente che spero di essere, anche se voglio essere ancora di più un padre di famiglia. Il mio pregio è essere sincero, il difetto è un gran rompicoglioni”. Sicuramente è una persona molto introversa per i sentimenti: “Non ho quasi mai pianto, ho un grande problema nel mostrare le mie emozioni. Quando piangerò mi scioglierò. Ho perso persone a me vicine e non ho mai pianto. Prego ogni giorno, tutte le sere. Chiedo soprattutto una protezione per le persone che amo, è una preghiera rivolta a chi intorno a me. Non parlo alle persone fisiche, ma mi fa molto bene parlare a Dio perché non mi giudica e non risponde”.

Non sente la mancanza di un Regno: “Se iniziassi a pensare a questo non vivrei più. Sicuramente ho vissuto molto meglio oggi che se fossi stato Re in Italia. Ci sarebbero state molto più regole e non avrebbe potuto dire gaffeur e non avrei fatto certe cose. Io sono solo Emanuele Filiberto”, poi chiarisce un aspetto della sua famiglia “Tutti pensano che uno sia pieno di palazzi, soldi e castelli. Tutto quello che mio padre ha fatto dopo il 1946 lo ha fatto lavorando esattamente come ho fatto io. Abbiamo ereditato ben poco perché lo stato ha preso tutto quello che era privato nostro, non parlo di palazzi come il Quirinale. Noi rivorremmo i gioielli di famiglia, le perle della regina Margherita che chiusa nel buio diventa polvere. Facciamo un appello a ragionare su questi gioielli nel caveaux. Non so quanto varranno, Bulgari nel 1980 parlava di 6-7 milioni mentre altri dicono 100. Il valore è quello storico”.

Una famiglia che lo ha educando lasciandolo molto libero, ma senza permettergli di sviluppare un'apertura dei propri sentimenti: “Sono un po’ un inceneritore perché a casa mia non si parlava di sentimenti, mio padre è cresciuto per essere Re e ho avuto sempre difficoltà nel parlare dei miei sentimenti. È stato anche un problema con mia moglie perché le volevo dire più di ti amo, gliel’ho detto dopo un minuto perché mi piaceva”, sulla sua educazione spiega “Non ho avuto un’educazione molto rigida, ero molto libero di fare tante cose che volevo. Del resto forse anche un po’ troppo. Avevo l’opportunità di andare in grandi università americane e per pigrizia non l’ho fatto, ci sarebbe voluto un calcio in culo dai miei genitori. Non sono comunque finito male”.

Il periodo parigino con la droga e la rinascita da imprenditore

Sulla gioventù movimentata e trasgressiva nel periodo parigino con un paradiso artificiale, in cui gli abusi erano all'ordine del giorno come già era stato anticipato: “Ho usato parecchie droghe, all’epoca purtroppo andava la cocaina”, poi ha detto basta “La droga e tutto quello che ho preso è stata una ricreazione. Non sono mai stato dipendente. L’ho presa in qualche occasione”, spiega sul suo periodo più buio “Ho avuto tanti amici di qualunque impostazione. Non ho mai guardato qualcuno dal suo gusto sessuale. Io andavo nella discoteca gay a Parigi perché c’era la house music bella. Nelle discoteche gay c’erano delle bellissime donne perché venivano sicure di stare tranquille. Non ho mai avuto un'esperienza gay".

Ora vive con serenità una vita imprenditoriale con molti progetti “Io oggi ho varie aziende che controllo, sono un imprenditore. Ho dei ristoranti e sto creando un video gioco quotato sulla borsa americana, si chiamerà Royal. Il vero colpo di genio però è lo street food con la pasta fresca in un furgone chiamavo Venice Prince”.

Il caso Sanremo e gli errori politici

Sulla partecipazione a Sanremo si toglie un sassolino pesante contro il servizio pubblico: “Feltri disse sul suo giornale dei brogli e io ho riportato quanto mi era stato detto. Quella è stata un’operazione di marketing della Rai. Loro mi hanno voluto, avevano chiesto della mia partecipazione perché era un anno debole. Serviva un piccolo casino in più. A me piacque l’idea. Ben venga che sono arrivato secondo, Valerio Scanu è un cantante ma la canzone più bella era quella di Mengoni arrivato terzo”, mentre svela come tentare la via politica per entrare in Parlamento fu un errore di gioventù: “Ero attratto stupidamente dalla politica, pensavo di poter fare qualcosa in più degli altri. Ero giovane ed ignorante, ho creduto a persone che mi hanno spinto. Quando mi sono candidato alle europee con le UDC come primo dei non eletti ho avuto tante preferenze e mi sono divertito a fare la campagna elettorale parlando con la gente perché l’Italia non la conoscevo”.

I tradimenti alla moglie e il loro stile di vita particolare

“Non so se piaccio alle donne, diciamo che non dispiaccio e forse non me ne rendo conto. Non è modestia, ma in fondo me ne frego. Non mi guardo allo specchio alla mattina, venga a casa mia e se ne accorgerebbe. Io cerco l’affetto delle persone”, mentre si definisce sicuramnete come una persona capace di far capitolare il gentil sesso “Sono un seduttore. Sono una persona che non va mai oltre che vengo e allungo le mani. Lascio andare le cose. In fondo sono me stesso, con lo sguardo dolce e pensoso. Ho potuto fare lo stronzetto con le ragazze, ma ho avuto grandi storie d’amore. Purtroppo quando si è giovani e più belli si può trattare in un modo più giusto delle donne. Sicuramente l’ho fatto anche io e non ne sono fiero”.  Fa sorridere il discorso sui boxer “Tra i boxer e gli slip scelgo i primi perché sennò c’è il rischio che qualcuno abbia qualcosa più di me. Ora ad una certa età è meglio tenere le cose vicino al corpo e non distanti. Ho avuto molti anni di boxer e ora mi sono ricreduto e scelgo taglie più piccoli. Ora ho quelle stile ciclista”

20 anni di matrimonio con Clotilde Courau, il grande amore della sua vita nonostante i tradimenti: "Purtroppo ci sono stati, ci sono state delle spiegazioni e dei perdoni magari non immediati. Siamo sposati da 20 anni, lei abita in Francia e io a Montecarlo. Lei viaggia tanto ed anche io, ci ritroviamo quando possiamo. Facciamo una vita con il tradimento che è contemplabile per il nostro stile di vita. C’è un grandissimo rispetto e amore tra di noi che è andato oltre i tradimenti. Io posso dire che accetterei dei tradimenti perché non è giusto che solo l’uomo possa farlo, ma credo che se si va al dilà della scappatella è stupido rompere una fondamenta importante. Clotilde è la base e le mie figlie sono le mura, insieme abbiamo costruito la nostra casa. Ognuno poi vive come vuole, io non giudico nessuno. Sono successi dei tradimenti, ma non mi sono mai innamorato. Sono molto innamorato solo di mia moglie”.

I fatti oscuri della famiglia Savoia

È deciso nel negare l'omosessualità dell'ultimo Re D'Italia: “Non si parla dei morti, non lo si fa senza nessuna prova. Era una stupidaggine che mio nonno fosse gay. Io sono fili gay, non si può fare un libro e dire che mio nonno è gay. Mio nonno ha avuto una moglie e quattro figli, a mio avviso si chiama una gran stronzata scrivere questa cosa. Datemi delle prove, non c’è niente”, mentre sul padre accusato di aver ucciso un ragazzo in Corsica e poi assolto a processo in Francia spiega “La storia di Cavallo è molto triste perché un giovane è morto, mio padre ha sempre voluto sapere la verità di questa storia. Quando questo è caduto in acqua e avendo sentito i suoi due spari ha subito detto di essere colpevole, poi si è capito che c’era un’altra arma e altri colpi da fuoco. Io sono il primo che ha criticato le leggi razziali e avrei anche criticato mio padre se fosse stato colpevole, io posso dire che mio padre è stato giudicato in Francia nello stadio più alto e 12 giurati lo hanno assolto”.

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