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Martedì, 30 Aprile 2024
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Belve, Carla Bruni: "Mi piaceva la poligamia, quando mio marito ha perso le elezioni è stato un sollievo"

Ospite di Francesca Fagnani la ex top model ha parlato di carriera, famiglia, amori e molto altro

“Poligamia, poliandria, che bello, mi piacciono tutte le poli, ho parlato così quando non ero spostata, e infatti mi sono sposata solo quando ero pronta alla monogamia. Lui invece (il marito Sarkozy ndr) si era già sposato e poi risposato, quindi non era tanto monogamo, ma loro, gli uomini, la monogamia praticamente  non la conoscono”. Carla Bruni come non si era mai vista, si è raccontata a 360 gradi, ospite di Francesca Fagnani nello studio di Belve. La ex premiere dame ha parlato di tutto: famiglia, carriera, amori, e, ovviamente, del matrimonio con l’Presidente francese. La conduttrice le ricorda delle dichiarazioni libere, al limite dello sfacciate sulla sua visione delle relazioni prima di incontrare il marito, e Carla Bruni conferma tutto e rilancia, ma poi parla anche con grande coinvolgimento del suo matrimonio:“A un certo punto si trova qualcuno che riempie qualcosa nell’anima, lui mi ha tolto l’angoscia, la paura, e per me è stata veramente la prima volta in cui ho trovato qualcuno che mi protegge”.

Una paura, e una solitudine che è un po’ il filo di tutta l’intervista, un’esperienza che spunta qui e lì in tutto il racconto, a iniziare da quello relativo alla sua infanzia:“Vivevo in questo castello in Francia con decine di stanze. Dall’esterno sembra che io abbia avuto molto dalla vita, visto dall’interno ho avuto genitori buoni e affettuosi ma praticamente invisibili, talvolta non mi ricordo nemmeno i loro nomi, quindi poco importa il castello che avevo in Francia”. Racconta infatti la ex top model di avere avuto molta libertà, ma che questo è stata per lei e i suoi fratelli anche un rischio: “La libertà è pericolosa, quando uno è piccolo deve essere protetto. I nostri genitori non ci hanno protetto”.

Poi appunto, è arrivata l’unica persona da cui si è sentita protetta, il marito Nicholas Sarkozy, incontrato in una cena a casa di amici: “Mi piaceva, non mi piaceva tanto la sua posizione però mi dava una certa eccitazione. Il potere non politico, umano mi interessa. Lui è veramente magnetico.” Un uomo, al fianco del quale, Carla Bruni ha anche dovuto rivestire il ruolo di primadonna di Francia:“E’ un ruolo interessante, un’occasione unica per un essere umano, ma per me è stato un gran sollievo quando non è stato rieletto. Vivo molto meglio adesso.”

Il tradimento lo trova accettabile, anche perché lei è figlia di un adulterio, ma a meno che il marito non si innamori, perché in quel caso lo ammazzerebbe, dice scherzando.

Carla Bruni racconta anche che ha una tendenza alla dipendenza, “sin da piccola”, dice: “ho una tendenza alla dipendenza da tutto, lo zucchero, la sigaretta, l’alcol. Io appena ho bevuto un sorso ho una specie di diavoletto dentro  che mi dice dai, continua, come stai bene, sei divertente, sei simpatica ecc. Quindi è una tragedia, non ho limite. Io non ho moderazione.” Una tendenza che ha visto rappresentare anche in un film della sorella, Valeria Bruni Tedeschi. “Il mio personaggio, interpretato da Valeria Golino era un’ubiracona, non è facile vedersi utilizzata.”

Il rapporto con il tempo che passa, per una delle donne considerata tra le più affascinanti del mondo, è abbastanza distaccato, anche se comunque Carla Bruni ammette di ricorrere alla medicina estetica: “Sul tempo che passa uno non ci può far niente, ho forse un piccolo dolore quando osservo la pelle, ma cosa posso fare? Io faccio molte cure, da quando sono giovanissima, cellule staminali, laser, peeling. Non faccio molte punture perché il viso va giù. Il botox talvolta lo faccio ma non sempre.”

Si scopre che Carla Bruni è stata compagna di elementari del generale Vannacci, che Trump l'ha millantata come sua conquista e lei lo ha smentito pubblicamente ricevendo un messaggio in cui lui minacciava di portarla in tribunale, e infine dice di sentirsi ancora più italiana da quando ha a che fare con i francesi definiti "degli italiani di cattivo umore".

Se potesse parlare a qualcuno che non c’è più, sarebbe il fratello Virginio, portato via per le conseguenze dell’HIV, malattia di cui lei era l’unica a sapere in famiglia.

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