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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Benedetta Primavera, Vespa e Giallini sulla censura in Italia

Ospiti di Loretta Goggi, i due sono stati protagonisti di uno spettacolo sull'abuso del politicamente corretto

La censura in Italia ha origini molto profonde: termini come prostitute e case chiuse erano proibiti. Per annunciare le prime si usavano parole come pappagalle (e pappagalli), ed erano previste multe di 2000 euro per chiunque non rispettasse tale divieto. A parlarne nella prima puntata di Benedetta Primavera, il programma condotto da Loretta Goggi, è stato Bruno Vespa il quale, messo alla prova dalla conduttrice, ha provato a fare un annuncio utilizzando termini che all'epoca erano consentiti. Questa volta, però, il giornalista ha adottato una definizione nuova: "passeggiatrici", un vocabolo che vige tuttora.  

Il politicamente corretto secondo Bruno Vespa

Secondo Vespa, ormai ci sono parole che non si possono più usare, e guai a cambiare i tratti distintivi di certi personaggi: se l'Aida è bionda deve rimanere bionda. Per non parlare dei termini "ministra" e "ministro". Lo stesso scrittore ha ricordato che in realtà è da declinare al maschile ma essendo una parola neutra non è offensivo chiamare "ministro" una donna. Eppure oggi l'argomento è all'ordine del giorno. "Ormai ci sono tante cose che non si possono più fare", ha concluso l'ospite. 

La freccia nera e la censura

Prima di uscire di scena, Bruno Vespa ha sfidato Loretta Goggi a riproporre La freccia nera in versione politicamente corretta, censurando ogni parola considerata offensiva oggi come allora. Questa volta la cantante si è avvalsa della presenza di Marco Gialli, sul palco di Benedetta Primavera con la voce rotta. Durante lo spettacolo, la Goggi e Giallini, affiancati da Luca e Paolo, hanno riprodotto una scena della miniserie televisiva del 1969. Quando venivano usate definizioni scomode, la recita si bloccava e i personaggi coinvolti litigavano tra loro. Non si potevano chiamare Luca e Paolo servi perché discriminante; nessun cervo poteva stramazzare al suolo perché le associazioni degli animalisti si sarebbero potuti scagliare contro il programma. Sono stati toccati altri temi importanti, come l'inclusione, il bodyshaming e l'omofobia. Insomma, un siparietto che ha lasciato il segno divertendo, probabilmente, anche il pubblico più scettico. 

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