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Domenica, 28 Aprile 2024
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Ascolti tv, il Mercante in Fiera non decolla (anzi): le parole di Pino Insegno

Il conduttore commenta lo scarso risultato ottenuto dal suo programma su Rai2

"Ma quale flop, gli ascolti sono buoni, in linea con la rete, un po' più alti. La cosa bella è che finiamo il programma al 5% di share quindi il programma è andato in crescendo e ha chiuso in grande crescendo. Quello che dobbiamo fare noi ora è cercare di raddoppiare gli ascolti di quella fascia": così Pino Insegno ha commentato gli ascolti della prima puntata de Il Mercante in fiera, il game show del preserale di Rai2 che ha debuttato con 638 mila spettatori pari a uno share del 3.4% di media. Numeri che il giorno dopo, nella seconda puntata di martedì 26 settembre, sono risultati ancora più bassi, con 364.000 spettatori e un 2% di share che ribadiscono il timore di un flop allontanato dal conduttore. 

"Il pubblico deve scoprire che c'è un programma" ha dichiarato ancora Insegno dopo la prima puntata: "Dopo otto minuti di pubblicità i risultati che abbiamo ottenuto sono già un miracolo. Le somme si potranno tirare dopo almeno due settimane, siamo appena all'inizio, l'obiettivo è quello di andare meglio della fascia che significa fare il 4, il 5 o il 6% di share che vorrebbe dire un successo senza precedenti. A tutti i programmi che nascono bisogna dare il tempo di crescere e di essere scoperti soprattutto un quotidiano. Andrà sempre meglio". 

Pino Insegno è tornato protagonista della nuova stagione della tv pubblica dopo anni ed è finito al centro del dibattito con l'accusa di "raccomandato dell'anno" per via della sua amicizia con Giorgia Meloni. Insinuazioni che lui stesso ha più volte rispedito ai mittenti: "Per me parla la mia storia artistica: credo nella parola meritocrazia, è il motore della vita", ha affermato. Se il suo rapporto personale con Meloni non ha nulla a che fare col suo ritorno in Rai, chi lo avrebbe deciso? "Sono arrivate ai vertici persone che mi apprezzavano in tempi non sospetti, dall'amministratore delegato Roberto Sergio a Angelo Mellone, a Marcello Ciannamea, che è sempre venuto in teatro. Mi ha detto: “Mi piacerebbe lavorare con te”", ha raccontato il conduttore che finì nel mirino dei detrattori già quando presentò il comizio di fine campagna elettorale di Fratelli d'Italia. 

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