Michael Jackson, la paura di morire nelle lettere all'amico: "Vogliono uccidermi"
Per la prima volta un amico della popstar ha svelato di aver ricevuto 13 lettere dal cantante che, nel periodo precedente alla sua morte, confidava di sentirsi minacciato per la propria vita
Sono trascorsi quasi 8 anni dalla scomparsa di Michael Jackson e, benché il caso sia chiuso da un punto di vista giudiziario, i motivi che ne hanno causato la morte sembrano ancora destinati a far parlare.
Adesso è l'amico della popstar Michael Jacobshagenn a riaccendere il faro sulle circostanze legate al suo decesso. L'uomo ha voluto rendere pubbliche le 13 lettere che la popstar gli aveva inviato e nelle quali svelava le sue più profonde preoccupazioni, supportando così le teorie che il cantante sia stato assassinato.
"Stanno tentando di uccidermi...", "Ho paura per la mia vita" si legge nelle missive attribuite a Michael Jackson e risalenti a poche settimane prima di morire a causa di un sovradosaggio di Propofol sedativo.
Durante un'intervista per una trasmissione televisiva australiana, Jacobshagen ha raccontato di essere stato chiamato in Germania, dove si trovava in quel momento, dall'amico Michael che, in lacrime, gli chiedeva di tornare in America per stare con lui a Los Angeles. Sarebbe stato proprio in quell'occasione che il cantante avrebbe consegnato le lettere all'amico rivelandogli quanto fosse preoccupato per la sua vita.
"Mi fanno molta pressione... Sono preoccupato per la mia vita" avrebbe scritto Jackson senza specificare l'identità delle persone chiamate in causa.
"Durante quei giorni che ho passato con lui Michael era emotivamente molto provato", ha detto Jacobshagen. Sulla morte di Jackson è quindi sempre più giallo. E se finora la teoria di un assassinio aveva come principale sostenitrice la figlia Paris Jackson, queste 13 lettere aprono nuovi scenari a sostegno di una morte non voluta.
