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Domenica, 28 Aprile 2024
Nuova emergenza

Siamo a gennaio ma è già allarme siccità: acqua razionata in vari Comuni

Dal 12 gennaio saranno più di 50 i Comuni siciliani sottoposti a razionamento idrico. Nel pieno dell'inverno la regione è già costretta a ridurre le forniture, e Legambiente lamenta "anni di appelli rimasti inascoltati"

Dall'8 gennaio è scattato il razionamento dell'acqua in ben 39 Comuni nelle province di Agrigento, Caltanissetta e Palermo, e dal prossimo 12 gennaio la misura riguarderà altri 15 Comuni del Trapanese. 

Siciliacque - la società che gestisce il servizio idrico della regione - è stata infatti costretta a ridurre la portata d’acqua del 10% e in alcuni casi del 15% dopo settimane in cui i bacini di riserva registravano portate d'acqua inferiori al livello di guardia.

La fornitura di Siciliacque è già passata da 50 litri al secondo a 30 e una riduzione dei consumi da parte dei cittadini è ormai imperativa. Se la pioggia non arriverà a breve, la situazione non potrà che complicarsi. Colpa della siccità, certo, ma anche delle tubature per la distrubuzione spesso fatiscenti che comportano una grande dispersione d'acqua nel suolo. Secondo l'Autorità di bacino, la Sicilia è la regione italiana che registra il maggior numero di perdite idriche, in un territorio che già per naturale conformazione e clima non favorsce l'abbondanza d'acqua.

Siccità e cambiamenti climatici

Secondo l’Osservatorio europeo sulla siccità (European Drought Observatory – EDO) del Servizio di gestione delle emergenze di Copernicus, il 45% della regione è attualmente in condizioni di allerta siccità. L’Osservatorio permanente sui consumi idrici della Sicilia ha diramato l’allerta arancione avvertendo che se la situazione dovesse persistere, l'allerta passerebbe facilmente a rossa.

Alla situazione attuale si è arrivati a causa di un autunno estremamente secco, con precipitazioni pressoché nulle e temperature superiori alla media stagionale. A dirlo sono diversi report realizzati dall'Autorità di bacino e diffusi dalla Presidenza regionale siciliana.

Il grafico mostra chiaramente i livelli medi di pioggia per il mese di ottobre 2023, attestati al di sotto dei 25 mm per metro quadrato.

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Nella figura successiva, le precipitazioni mensili sono state messe a confronto con i dati del trentennio 1991-2020 "ottenendo l’Indice di Anomalia di Pioggia, che evidenzia il rapporto tra i valori cumulati di precipitazione nel mese, e i valori normali del trentennio".

Anomalie pioggia ottobre 2023 -ottobre 1991-2020. Elaborazioni dell'Autorità di bacino-2

Anche per quanto riguarda le temperature, si legge che "l’anno corrente è stato caratterizzato dal persistere di lunghi periodi con temperature al di sopra la media del trentennio di riferimento". 

"Un disastro annunciato": l'allarme di Legambiente Sicilia

"Un disastro annunciato. Lo diciamo da anni, ma ci fanno fare sempre le Cassandre", lamenta Giuseppe Amato, responsabile risorse idriche per Legambiente Sicilia. 

"In Sicilia più che in altre Regioni d’Italia - prosegue - si avvertono con evidenza le conseguenze del cambiamento climatico, a questo si aggiunge la mano dell’uomo: in 150 anni è stato perso il 95 per cento delle zone umide naturali, non è successo nulla di simile in nessuna parte d’Europa".

La denuncia di Amato riguarda anche le condizioni dei bacini artificiali, "pieni per metà di fango" a causa della mancata "attenzione sui versanti dei fiumi che portano acqua al lago". "Si tratta di una zona con fiumi torbidi - spiega - che hanno trasportato materiali solidi che si sono depositati nella diga. Ma è così la gran parte degli invasi siciliani. 

"Finalmente si stanno accorgendo del rischio, addirittura mettendo un freno all’approvvigionamento, ed è solo gennaio", avverte ancora Amato. "Dobbiamo sperare che nevichi molto in alta quota e piova in pianura, solo così potremo considerare scongiurato il pericolo, almeno per quest’anno, ma la situazione è questa da anni e da anni noi lanciamo l’allarme inascoltati".

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