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Domenica, 28 Aprile 2024
Occhio al prezzo

La benzina torna sopra i due euro al litro: l'estate scalda il caro carburanti

Forte risalita delle quotazioni internazionali di benzina e diesel

Prezzi in rialzo sulla rete carburanti dopo la forte risalita delle quotazioni internazionali di benzina e diesel. Secondo i dati comunicati dai gestori all'Osservaprezzi del ministero dei trasporti aggiornati alle 8 di ieri 23 luglio, il prezzo medio praticato della benzina in modalità self è 1,868 euro/litro (1,862 la rilevazione precedente), con i diversi marchi compresi tra 1,871 e 1,880 euro/litro (no logo 1,856). Il prezzo medio praticato del diesel self è 1,717 euro/litro (rispetto a 1,710), con le compagnie tra 1,711 e 1,729 euro/litro (no logo 1,703).

Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 2,002 euro/litro (1,999 il dato precedente), con gli impianti colorati con prezzi tra 1,951 e 2,065 euro/litro (no logo 1,909). La media del diesel servito è 1,855 euro/litro (contro 1,852), con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi compresi tra 1,809 e 1,915 euro/litro (no logo 1,757). I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,713 e 0,734 euro/litro (no logo 0,691). Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 1,403 e 1,480 (no logo 1,434).

Secondo gli analisti, l'aumento dei prezzi alla pompa è dovuto a una fase di rialzo congiunturale, considerando che da inizio anno il Brent è calato di circa un punto arrivando a 79,29 dollari al barile. Il Brent è la tipologia di petrolio maggiormente scambiata nel mondo e presa come riferimento da molte imprese del settore. Il Brent (estratto nel mare del Nord) e il Wti (West Texas intermediate, estratto nel sud degli Stati Uniti) sono le due principali varietà di greggio, i due panieri che vengono presi come riferimento dagli investitori e/o speculatori di tutto il mondo.

I costi di benzina e diesel salgono anche perché cresce la domanda di un maggior numero di veicoli che si spostano sulle principali arterie stradali e autostradali, per motivi di lavoro ma soprattutto per raggiungere le mete di vacanza. E quindi esodi e controesodi estivi spiegherebbero in parte l'incremento dei prezzi, insieme alla congiuntura economica che sebbene in fase di rallentamento non dà segnali netti di una tendenza verso la recessione. La fluttuazione dei prezzi di benzina e diesel è dovuta in parte anche alle incertezze geopolitiche generate in primo luogo dal conflitto russo-ucraino che continuano a destabilizzare il mercato internazionale del greggio.

Ma i prezzi sono più cari anche per effetto del taglio alla produzione di barili, confermati dall'organizzazione dei paesi esportatori di petrolio. La riunione Opec+ del 4 giugno scorso ha fissato il target di produzione a 40,46 milioni di barili al giorno, livello che verrà esteso fino al 2024.

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