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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Coronavirus: contagi mai così bassi da metà ottobre

Scende la curva dei nuovi casi, ma risalgono ospedalizzati e terapie intensive. Pregliasco: "Il ritorno alle zone gialle? Ho un po' paura"

Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati rilevati 7.925 nuovi contagi da coronavirus a fronte di 142.419 tamponi (molecolari e antigenici rapidi) per un tasso di positività del 5,56% in leggera risalita rispetto a ieri. È quanto emerge dal quotidiano bollettino sul coronavirus emesso da Protezione Civile e Ministero della Salute. Secondo lo stesso bollettino, ieri i nuovi contagi erano stati 11.252 a fronte di 213.364 tamponi per un tasso di positività del 5,27%. I contagi dunque sono in calo, anche se come ogni lunedì il numero di tamponi Pcr risulta molto basso: solo 75.751. Rispetto ai dati dei precedenti lunedì, i numeri di oggi risultano in ogni caso molto bassi:

Casi del lunedì

  • questa settimana: 7.925
  • scorsa settimana: 8.562
  • due settimane fa: 8.825
  • tre settimane fa: 12.532
  • quattro settimane fa: 10.800

(fonte Lorenzo Ruffino, Twitter)

La variazione dei casi registrati il lunedì rispetto alla media delle ultime 4 settimane è pari al -22%, mentre i tamponi molecolari sono diminuiti del 7%.  Peraltro se diamo un’occhiata dal grafico dei contagi notiamo che bisogna tornare al 14 ottobre per avere un numero di nuovi casi più basso dei 7.925 positivi odierni. 

Le buone notizie riguardano finalmente anche la curva dei decessi che negli ultimi giorni ha iniziato a flettere verso il basso (vedi il grafico). Oggi le vittime del Covid sono state 329, 91 in meno rispetto a lunedì scorso:

Decessi del lunedì

  • questa settimana: 329
  • scorsa settimana: 420
  • due settimane fa: 377
  • tre settimane fa: 448
  • quattro settimane fa: 348
  • cinque settimane fa: 445

(fonte Davide Torlo, Twitter)

Oggi va però registrata una battuta d’arresto per quanto riguarda i ricoveri. Il saldo delle terapie intensive torna a crescere (+37), anche se il numero netto degli ingressi è tutto sommato nella media (145). Anche i ricoverati con sintomi risultano in aumento: +164. Le notizie che arrivano dagli ospedali non sono ottime, nei prossimi giorni scopriremo se si tratta di un trend o di una fluttazione fisologica.

Per ora la terza ondata non si è fatta vedere, ma con l’Italia in zona gialla e la riapertura della scuole, gli esperti non sono troppo inclini all’ottimismo. Il ritorno alle zone gialle? "Ho un po' paura" confessa il virologo Fabrizio Pregliasco a ‘Un giorno da Pecora, su Rai Radio 1. Temo che ci sia un liberi tutti e questo mi spaventa. Intorno a noi in Europa c'è un disastro, basta poco per peggiorare. Penso che serva una prova di responsabilità complessiva". Il 15 febbraio scadrà anche il divieto di spostamento tra regioni. "Si tratta di un altro elemento ancora piu' a rischio...", dice il virologo.

I numeri di Covid-19 in Italia "al momento sembrano buoni, con meno ricoverati, meno terapie intensive, meno decessi - riconosce Pregliasco - ma è un trend che va monitorato ed esaminato continuamente". Di fronte alle folle del fine settimana, "quello che preoccupa è che possano essere spia di disagio e ribellione sociale, di insofferenza dopo tanto tempo trascorso sotto restrizioni severe - ragiona il virologo - Il lockdown purtroppo, lo ripeto, ha questo limite. E possibili reazioni di questo tipo sono un elemento da tenere in conto. Occorre trovare una modalità per tamponare questo aspetto". Come riuscirci? "Difficile rispondere. E' una vera sfida" riuscire a bilanciare tra la necessità di mettere la salute pubblica in sicurezza e le esigenze delle persone, tenendo conto del fattore psicologico legato a mesi di rinunce. "Serve sicuramente una comunicazione autorevole e consequenziale, serve coinvolgere le persone e mostrare una prospettiva chiara".  

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