rotate-mobile
Sabato, 27 Aprile 2024
Stretta vera

Decreto autovelox: cosa cambia in concreto

Questione di giorni per la firma. Salvini contro "il dilagare di ztl e zone a 30 km all'ora penalizzanti per lavoratrici e lavoratori e autovelox installati in ogni dove per fare cassa". Tutte le novità

Autovelox, si cambia passo. Questione di giorni per la firma del decreto interministeriale Salvini-Piantedosi che imprimerà una stretta vera. Le regole saranno super stringenti. Sulle extraurbane dove il limite è fissato dal codice a 110, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità imposto è di almeno 90, non meno. In città non sarà mai possibile sanzionare sotto i 50 all'ora, o almeno: in quei casi la contestazione deve essere immediata. Fuori città almeno un chilometro tra il segnale e il dispositivo e distanze minime tra i vari autovelox. E poi quelli "mobili" disincentivati a scapito di quelli fissi. Ma procediamo con ordine.

Cosa cambia per autovelox e multe

Approvata ieri 21 marzo in conferenza stato-città la bozza del decreto autovelox, che disciplina "le modalità di collocazione e uso dei dispositivi di rilevamento a distanza dei limiti di velocità di cui all'articolo 142 del Codice della strada". L'obiettivo del decreto autovelox "è garantirne un utilizzo conforme a esigenze di sicurezza della circolazione, prevenzione degli incidenti e tutela degli utenti della strada", sottolinea una nota del Mit.

Insomma, traduciamo: sì alla sicurezza, ma no ai comuni che sfruttano i dispositivi all'eccesso per fare cassa. Obiettivo arginare l'eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso. Dalle multe date nel 2023, i comuni italiani hanno incamerato il 6,4 per cento in più (oltre un miliardo e mezzo) rispetto all'anno precedente.

La nuova disciplina - si spiega dal ministero - si applica alle postazioni fisse, mobili o a bordo di veicoli in movimento e nei casi in cui non è possibile effettuare la contestazione immediata delle violazioni. Inoltre sono dettate regole stringenti sul collocamento degli autovelox. Questi potranno essere posizionati in aree a elevato livello di incidentalità, documentata impossibilità o difficoltà di procedere alla contestazione immediata sulla base delle condizioni strutturali.

Le novità

Ma gli autovelox potranno essere collocati anche in aree dove il limite di velocità individuato non sia inferiore di oltre 20 km/h rispetto a quello massimo generalizzato, salvo specifiche e motivate deroghe. Ad esempio, sulle strade extraurbane principali, dove è previsto un limite di 110 km/h, il dispositivo può essere utilizzato solo se il limite di velocità è fissato ad almeno 90 km/h, ma non per limiti inferiori.

In ambito urbano, non è possibile sanzionare per limiti di velocità inferiori a 50 km/h con le modalità previste dal decreto, essendo necessaria in tali casi la contestazione immediata. Inoltre per le strade extraurbane deve intercorrere una distanza di almeno un chilometro tra il segnale che impone il limite di velocità e il dispositivo. Infine per arginare l’eccessiva proliferazione di sanzioni, spesso anche oggetto di contenzioso, si prevedono distanze minime per i tratti stradali su cui sono collocati i dispositivi oltre che distanze minime tra gli stessi autovelox. Il decreto - si sottolinea ancora - precisa che i dispositivi a bordo di un veicolo in movimento possono essere utilizzati senza contestazione immediata dell’infrazione solo nei casi in cui non sia possibile collocare postazioni fisse o mobili. Anche questi dispositivi, peraltro, devono essere resi visibili al cittadino.

Salvini: "No agli autovelox solo per fare cassa"

Il testo - ricorda il Mit - è frutto di un ampio confronto con ANCI e UPI, con le quali si sono tenute tre riunioni in sede tecnica, oltre che numerosi incontri informali, al fine di definire una posizione condivisa sui contenuti del decreto. Si evidenzia, altresì, che gran parte delle modifiche richieste sono state accolte.

"L'ideologia che prevede il dilagare di ztl e zone a 30 km all'ora penalizzanti per lavoratrici e lavoratori e autovelox installati in ogni dove, non per sicurezza ma per fare cassa, poco hanno a che fare con la sicurezza stradale, quindi buonsenso e concretezza senza ideologia", spiega il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, al question time al Senato, sottolineando che nel nuovo codice della strada si "interviene sia sulle sanzioni che sulla prevenzione".  Salvini ha espresso "grande soddisfazione" per l'approvazione del decreto autovelox in conferenza stato città e autonomie locali.

"Nessuno può accusarci di aver fatto le cose in fretta o sulla base di posizioni non condivise", ha sottolineato. "Il provvedimento è il risultato di un lavoro che dura da mesi e ha coinvolto più di 100 realtà associative di settore e un quarto delle loro proposte sono state recepite", ha aggiunto. "Sono contento che la Camera ha concluso i lavori per l'approvazione del ddl sulla sicurezza stradale esaminando tutti gli emendamenti, rimangono solo gli ordini del giorno".

La sicurezza stradale è un'emergenza gigantesca

Negli incidenti stradali muoiono 3.000 persone all'anno in Italia, vuol dire 8 morti e 600 feriti al giorno, e sono stime per difetto. Strage quotidiana. Allargando lo sguardo, nel mondo gli incidenti sono la prima causa di morte tra 5 e 29 anni. In futuro c'è una sola via percorribile: educazione stradale massiccia fin dalla scuola primaria. Edustrada è il progetto del ministero dell'Istruzione, va rinforzato e diffuso a macchia d'olio. È un'emergenza e occorre parlarne di più. Ridurre il dibattito sulla sicurezza sulle strade agli autovelox è una semplificazione che non ci possiamo permettere.

Guerra all'autovelox, poi chi uccide un bambino non va in carcere

autovelox lapresse-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Decreto autovelox: cosa cambia in concreto

Today è in caricamento