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Sabato, 27 Aprile 2024
Il virologo / Torino

L'allarme del virologo Di Perri: "È il momento più difficile e incerto di tutta la pandemia"

Secondo il virologo le cose stanno oggettivamente peggiorando. "Elementi di ottimismo, a breve tempo, non ne vedo" spiega a Gioele Urso di TorinoToday. 

È il momento più difficile e incerto di tutta la pandemia. A dirlo è Giovanni di Perri, responsabile del reparto di Malattie infettive dell’Ospedale Amedeo di Savoia di Torino. Il rischio è che se non si troverà una strategia di contenimento del virus, anche in relazione alle varianti che stanno circolando tra la popolazione, l'emergenza possa durare ancora a lungo. 

Secondo il virologo le cose stanno oggettivamente peggiorando. "Elementi di ottimismo, a breve tempo, non ne vedo" spiega a Gioele Urso di TorinoToday. 

"Le varianti cambiano le regole di ingaggio, con un vantaggio notevole per il coronavirus".

"Sui vaccini abbiamo problemi legati alle forniture e a una programmazione che non può essere seguita come sperato inizialmente. In questa fase elementi di ottimismo a breve termine non ne vedo. Se tra un mese disporremo di più vaccini, beh la prospettiva cambierà". 

Dunque dobbiamo aspettarci che le cose in questo mese peggiorino?

"Non voglio dire che possono solo peggiorare. Certamente in questo momento abbiamo un aumento importante dei casi e abbiamo qualche incognita circa la responsabilità della variante. Ciò vuol dire che con le varianti cambiano le regole di ingaggio, cioè tutto quel che è stato fino adesso il rapporto tra cittadini e virus cambia a favore del virus in termini di aumentata contagiosità. Se ciò è vero, a breve termine non abbiamo le premesse per una rapida diminuzione", continua Di Perri che poi spiega che ci sono anche oggettive difficoltà nel sistema di tracciamento dei contagi. 

"Adesso i numeri sono alti e non permettono la prevenzione attraverso il tracciamento dei contagi", dice Di Perri, "Il tracciamento ha come principio la tempestiva localizzazione e test dei contatti di un caso accertato. Lo si può fare entro i 200 casi quotidiani, quando sono mille lo si fa, ma il suo principio di strumento di prevenzione non funziona più".  

Perché è il momento più delicato della pandemia?

"Certamente però questo è il momento più difficile e incerto di tutta la pandemia perché c'è l'incertezza delle conseguenze delle varianti non tanto sulla contagiosità, quanto sulla gravità clinità e sulla risposta ai vaccini; c'è l'incertezza sulla quantità di vaccini di cui potremo disporre a breve termine e sull'effetto che questi avranno nel domare l'epidemia", spiega Di Perri che poi conclude, "Se i vaccini avranno un'efficacia ridotta dalla presenza delle varianti occorrerà ricalcolarli. Allungherà la vicenda. I vaccini possono essere riformulati sulla base delle varianti però questa strategia di rincorsa alla variante se siamo troppo lenti rischia di durare troppo a lungo".  

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