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Venerdì, 26 Aprile 2024
Folla arcobaleno

Torna il Gay pride a Roma, quasi un milione di persone

La cantante Elodie madrina d'eccezione: "Sono orgogliosa di essere qui, siamo belli e siamo dalla parte giusta"

Sono state quasi un milione le persone che oggi, da Piazza della Repubblica, hanno partecipato al Gay Pride di Roma. Una folla colorate che ha fatto “rumore” lungo le strade del centro della Capitale. Così, dopo due anni di silenzio, il popolo arcobaleno è tornato a rivendicare i diritti della comunità Lgbtqi+ con una madrina d’eccezione: la cantante Elodie, che, prima di cantare alcuni sui brani di successo, ha detto: “Sono orgogliosa di essere qui, siamo belli e siamo dalla parte giusta”.

Le aspettative sono state di gran lunga superate, grazie alla numerosa affluenza alla parata.  Alle ore 15:00 piazza della Repubblica era già gremita ed è partita con oltre venti carri. Un fiume colorato, con musica per festeggiare la libertà di genere. A darne conto la nota dell'ufficio stampa dell’evento. "Per me è importante essere dalla parte giusta e ricordarci sempre che siamo tutti uguali. I diritti devono essere imprescindibili per tutti gli esseri umani", ha commentato Elodie, che si è esibita con il suo ''Bagno a Mezzanotte'', inno del Pride di quest'anno.

Numerose le figure istituzionali presenti al corteo, tra numerosi Consiglieri Comunali e moltissimi Presidenti dei Municipi. "Noi vogliamo lavorare fianco a fianco con la comunità Lgbtqi+ - dichiara il Sindaco Gualtieri - nei quartieri e nei municipi. Roma vuole tornare ad essere Capitale Europea e Mondiale dei diritti, i quali sono assicurati se si combatte ogni forma di discriminazione. Questa è una battaglia non solo per la comunità.

Ddl Zan e l'insopportabile perbenismo di chi ne fa una questione di priorità

Lgbtqi+ ma per tutti i romani e tutte le romane”. E il Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti: "Ciò che dobbiamo capire oggi è che le identità devono affermarsi, ma questo non vuol dire che si debbano contrapporre tra loro; il valore delle differenze è la forza di cui abbiamo bisogno. Sono sempre stati importanti i Pride, ma adesso, che dobbiamo riprendere a incontrarci e a condividere le esperienze, lo sono ancora di più”. C’era una delegazione del Partito democratico, ma c’era anche il Movimento 5 Stelle con due parlamentari sempre in prima linea per i diritti: la deputata Vittoria Baldino e la senatrice Alessandra Maiorino, che ha scritto il testo del Ddl Zan.

Un messaggio positivo quello di tanti politici ma di fronte al quale chiede di fare attenzione il leader del Partito Gay Fabrizio Marrazzo: "Noi chiediamo azioni concrete e non solo passerelle, per questo, dopo il fallimento della legge al senato contro l’omotransfobia, abbiamo chiesto ad oltre 100.000 consiglieri Regionali e Comunali, appartenenti a circa 8mila enti, di fare un gesto concreto per la comunità LGBT+ e non solo passerelle. Come azione concreta chiediamo di approvare la nostra proposta di delibera che può sanzionare con una multa di 500 euro studenti, docenti, lavoratori e chiunque fa propaganda di odio o discrimina le persone LGBT+ , donne e persone con disabilità, come oggi già avviene per chi lo fa contro neri ed ebrei ad esempio, anche in assenza di una legge nazionale, grazie a delibere regionali e comunali valide nei territori di competenza”. Lo stesso partito Gay che aveva lanciato la raccolta firma per un referendum sul matrimonio egualitario. La raccolta è stata sospesa in attesa del parere della Corte Costituzionale. Ma intanto, un risultato lo ha ottenuto: rendere chiara la spaccatura esistente nel Partito democratico sui diritti.

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