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Lunedì, 29 Aprile 2024
Di cosa è accusata / Ungheria

Ilaria Salis, il processo a Budapest. Il legale: "In aula con catene a mani e piedi, violata ogni norma Ue"

L'insegnante di Monza è accusata di aver aggredito alcuni neonazisti. Tajani: "Chiediamo il rispetto dei diritti umani"

Si è tenuta oggi, lunedì 29 gennaio, la prima udienza del processo a Ilaria Salis, l'insegnante 39enne di Monza detenuta da quasi un anno a Budapest, in Ungheria, con l'accusa di aver aggredito due estremisti di destra. Le immagini del Tg3 hanno documentato l'ingresso della 39enne in aula con mani e piedi ammanettati, tenuta in catene da due agenti di scorta di un corpo speciale con tuta mimetica e giubbotto antiproiettile. È in queste condizioni che ha dovuto seguire l'intera udienza durata circa tre ore e mezza.

"È stato scioccante, un'immagine pazzesca", ha commentato all'Ansa uno degli avvocati della difesa Eugenio Losco. "Ci aveva detto che veniva sempre trasferita in queste condizioni, ma vederla ci ha fatto davvero impressione. Era tirata come un cane, con manette attaccate a un cinturone da cui partiva una catena che arrivava fino ai piedi, con questa guardia che la tirava con una catena di ferro. Ed è rimasta così per tre ore e mezza. È una grave violazione della normativa europea, l'Italia deve porre fine a questa situazione ora".

Non solo, continua l’avvocato, "Ilaria è stata letteralmente trascinata da una guardia penitenziaria che l’ha condotta in udienza in queste condizioni mentre due guardie penitenziarie in tenuta antisommossa, con tuta mimetica e passamontagna, le sono state accanto per tutto il tempo. Questa è la violazione di qualsiasi norma europea che dà ai cittadini la possibilità di assistere all’udienza senza alcun vincolo, liberi, vicini al proprio difensore".

"Rischia fino a 24 anni di carcere"

La donna si è dichiarata innocente, mentre uno dei coimputati (un tedesco) si è dichiarato colpevole ed è già stato condannato a 3 anni con rito immediato. Secondo il legale Ilaria Salis "rischia fino a 24 anni di carcere". La procura, spiega Losco, già nell'atto di rinvio a giudizio aveva chiesto una pena pari a 11 anni, se Ilaria oggi si fosse dichiarata colpevole. "Lei oggi invece si è dichiarata estranea ai fatti, come ha sempre fatto, e quindi per lei da ora in poi inizia il processo", con la prossima udienza fissata per il 24 maggio.

"Oggi è stata un’udienza interlocutoria - ha aggiunto il legale -, sono state richieste le prove, ma Ilaria dichiarato di non aver avuto accesso agli atti e quindi di non essere in grado di fare richieste probatorie. Dopo aver visto come si svolge un processo in Ungheria - ha dichiarato il legale -, gli appelli fatti devono diventare realtà, si deve intervenire immediatamente perché Ilaria venga riportata in Italia. Serve un intervento da parte delle nostre autorità governative perché sia concessa la possibilità degli arresti domiciliari in Italia, prevista dalle normative europee e anche ungheresi. Ma bisogna farlo subito". Secondo Losco Ilaria è "molto provata, non può più subire questo tipo di detenzione, non è ammissibile".

Tajani: "I diritti umani siano rispettati"

Già da settimane la famiglia della 39enne denuncia le "condizioni disumane" a cui sarebbe sottoposta la 39enne, "costretta a mangiare con le mani" ha fatto sapere il padre Roberto Salis. Sul caso è intervenuto anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. "Chiediamo al governo ungherese di vigilare e di intervenire affinché vengano rispettati i diritti, previsti dalle normative comunitarie, della cittadina italiana Ilaria Salis detenuta in attesa di giudizio".

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Di cosa è accusata Ilaria Salis

Salis è costretta alla "detenzione preventiva" in un carcere di massima sicurezza dall'11 febbraio 2023. Secondo le autorità locali avrebbe aggredito alcuni neonazisti durante la manifestazione del Giorno dell'onore, che riunisce nella capitale ungherese migliaia di estremisti di destra, per festeggiare un battaglione nazista che tentò di impedire l'assedio della città da parte dell'Armata Rossa. Le autorità ungheresi sostengono che Ilaria Salis farebbe parta di un gruppo organizzato e che avrebbe pianificato le aggressioni.

Salis è difesa dall'avvocato Gyorgy Magyar, per il legale non ci sono prove della partecipazione di Salis all'aggressione. Ilaria si dichiarerà non colpevole "così - ha aggiunto Magyar, il cui studio legale è noto in Ungheria per l'impegno nei diritti umani - è sicuro che il processo continuerà con udienze di merito". Per Salis la Procura, nell'atto di rinvio a giudizio, lo scorso novembre ha chiesto 11 anni di carcere mentre ed è stata respinta nei mesi scorsi la richiesta di concederle i domiciliari.

I familiari di Ilaria Salis hanno lanciato una petizione per la sua liberazione. Nei mesi scorsi il padre ha denunciato le condizioni di detenzione della figlia chiedendo più volte l'intervento delle autorità italiane, inizialmente accusate di immobilismo dai familiari della donna. Situazione mutata in parte dopo il colloquio del padre col ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha poi incontrato a Bruxelles il suo omologo ungherese Peter Szijjarto a cui ha chiesto per Salis "un trattamento rispettoso delle regole e della dignità della persona, eventuali soluzioni alternative alla detenzione".

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