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Sabato, 27 Aprile 2024
Dopo lo schianto di Rosarno

Quanti italiani guidano senza patente

Le cifre sono impressionanti. Imbattersi in un automobilista non patentato è molto più frequente di quanto si potrebbe pesare: "Un'auto su 10"

Non aveva la patente Francesco Giovinazzo, il 23enne alla guida della Fiat 500 non assicurata nella quale ha trovato la morte insieme alla fidanzata Gessica Muià nella notte del suo compleanno a Rosarno, Reggio Calabria. I due giovani sono solo le ultime vittime di una scia di sangue che da 10 anni a questa parte ha visto 3mila persone uccise da conducenti privi di patente. 

Imbattersi in un automobilista non patentato è molto più frequente di quanto si potrebbe pesare: "Un'auto su 10 è guidata da un conducente privo del documento". Sono cifre agghiaccianti, quelle riportate dall'ufficio studi Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) al 1 dicembre 2023: 3 mila morti in 10 anni su strada, per mano di conducenti che non avevano la patente, perché mai conseguita o perché gli era stata revocata o sospesa. Un fenomeno che sembrerebbe perdersi nei numeri, impressionanti, delle morti su strada complessive, ma che mette drammaticamente in evidenza una diffusissima mancanza di consapevolezza, di percezione del rischio, di spirito civico, da parte di migliaia di italiani. 

Da marzo del 2016, non avere la patente e provocare incidenti gravi costituisce un'aggravante della pena nel caso di omicidio stradale come in quello di lesioni personali stradali. Evidentemente, però, inasprire le sanzioni del codice non è la soluzione.

"Proprio l’anno scorso si sono avuti i numeri peggiori con 342 morti e 7.568 feriti. Quasi 100 in più rispetto al 2019. Sono innegabilmente dati impressionanti. In pratica dai soli incidenti con conseguenze alle persone emergerebbe che il 10 per cento delle auto circolanti hanno alla guida un conducente privo di patente perché ritirata, sospesa, o mai conseguita. Un fenomeno perciò in crescita, nonostante l’inasprimento delle pene in casi simili", spiega Giordano Biserni, presidente Asaps.

"È come se tutti gli abitanti di un piccolo comune italiano, negli ultimi 10 anni, fossero morti a causa di incidenti provocati da guidatori senza patente - si legge nel report Asaps -. Senza considerare gli oltre 53mila che sono rimasti feriti".

dati istat asaps

Le sanzioni per chi guida senza patente

Le sanzioni previste per la semplice "guida senza patente" variano dai 5.100 ai 30.599 euro (con possibilità di pagamento entro 5 giorni scontato del30%), più il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi, in virtù delle norme sulla depenalizzazione del gennaio 2016.

Solo in caso di recidiva, quindi se si è colti nuovamente alla guida senza patente nel biennio, scatta la denuncia penale che può portare all'arresto fino a un anno e alla confisca del veicolo. Nei confronti del proprietario del veicolo o di chiunque abbia la materiale disponibilità dello stesso, salvo che la circolazione sia avvenuta contro la sua volontà, viene inoltre contestato "l’incauto affidamento", che prevede una sanziona amministrativa da 397 a 1.592 euro.

Asaps sottolinea però una serie di problematiche relative ai controlli e quindi alle sanzioni. Accertare la recidiva è difficile: è ovviamente necessario avere le informazioni precedenti sul conducente, ma ad oggi non esiste una banca-dati delle violazioni tra tutti gli organi di polizia stradale.

Le polizie locali, ad esempio, non accedono allo SDI (sistema di indagine) del ministero dell'Interno, dove vengono inserire anche queste violazioni. Un'eventuale seconda sanzione per guida senza patente nel biennio contestata da altro organo che non sia la polizia locale, quindi, quasi mai vedrà scattare la notizia di reato in Procura. Una depenalizzazione voluta dal legislatore nel 2016 allo scopo di diminuire il numero di procedimenti penali, ma che sta portando a un preoccupante aumento dei casi.

"Va ricordato  che nel 1999 la norma fu depenalizzata e nel 2007 tornò a essere reato, a causa dei dati molto negativi degli incidenti in Italia. Poi nuova retromarcia nel 2016, con il ritorno alle sanzioni amministrative e a violazioni penali solo in caso di recidiva. Se i processi sono diminuiti,  i dati del 2022, i peggiori del decennio, ci devono preoccupare, anche per le fughe dopo incidente stradale con molti 'pirati' privi di patente che lasciano le vittime a terra senza prestare soccorso", ricorda il presidente Asaps.

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