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Martedì, 30 Aprile 2024
Le parole

"Neonati decapitati ripresi in video": Meloni denuncia l'orrore di Hamas

La presidente del Consiglio torna su una delle più discusse atrocità commesse dai miliziani di Hamas il 7 ottobre. Della decapitazione di neonati aveva parlato un militare israeliano ma non esistono ad oggi conferme indipendenti

"Nessuna causa giustifica il terrorismo, nessuna causa giustifica azione scientemente studiate per colpire civili inermi, nessuna causa giustifica donne massacrate e neonati decapitati volutamente ripresi con una telecamera". Lo ha detto la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo al summit per la pace in corso a Il Cairo. La frase della premier rinfocola le polemiche sulle atrocità commesse nelle comunità rurali nel Sud di Israele al confine con la Striscia di Gaza lo scorso sabato 7 ottobre quando commando di miliziani di Hamas hanno trucidato oltre mille tra civili e soldati israeliani in un attacco a sorpresa. Si era tanto parlato anche di neonati decapitati, una informazione data dall'esercito israeliano ma di cui non esistono ad oggi conferme indipendenti. 

"Le azioni terroristiche che si son succedute nel tempo hanno di fatto indebolito le legittime istanze dei popoli, soprattutto nel mondo musulmano. In questa dinamica si inserisce la scelta di Hamas che usa il terrorismo per impedire qualsiasi dialogo e qualsiasi prospettiva di arrivare anche per i popolo palestinese a una soluzione concreta" ha aggiunto Meloni che ha richiamato la necessità di arrivare a un cessate il fuoco in Palestina per evitare uno scontro di civiltà.

"Nonostante le posizioni di partenza possano sembrare distanti è interesse di tutti che quello che sta accadendo a Gaza non diventi un conflitto molto più ampio e non si trasformi in una guerra di religione, in uno scontro tra civiltà" ha detto Meloni.

Meloni vola a Il Cairo e Tel Aviv 

Meloni ha rivendicato il diritto dello stato di Israele alla propria difesa, all'esistenza, alla sicurezza dei propri cittadini e confini spiegando come sia un diritto "pienamente legittimato" dall'attentato terroristico del 7 ottobre scorso. "Ma la reazione di uno stato non può e non deve mai essere motivata da sentimenti di vendetta. Uno Stato fonda la sua reazione su precise ragioni di sicurezza, commisurando la sua forza alle ragioni di sicurezza e alla difesa della popolazione civile. Questa deve rimanere la reazione di uno Stato di fronte al terrorismo. Sono fiduciosa che sia anche la volontà dello Stato di Israele". Così la premier Giorgia Meloni al summit per la pace in corso a Il Cairo. Tuttavia le aspettative sono basse anche perché gli attori chiave saranno assenti: non ci saranno né l'Iran - che sostiene Hamas - né i rappresentanti israeliani e statunitensi.

La giornata si era aperta con la bella notizia dell'ingresso da valico di Rafah dei camion con i primi aiuti umanitari a Gaza da due settimane dall'inizio della rappresaglia israeliana. Secondo l'ufficio stampa di Hamas, l'organizzazione islamista che dal 2006 è al potere nella Striscia di Gaza, sono arrivate nell'enclave palestinese medicine, forniture mediche e una quantità limitata di prodotti alimentari. 

Al termine del vertice della Pace del Cairo il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si recherà a Tel Aviv dove incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e il presidente israeliano Isaac Herzog.

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