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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Stroncato da un infarto Michele Ammendola, il pizzaiolo anti-camorra

Avrebbe compiuto 46 anni fra pochi giorni, era impegnato da anni in numerosi progetti di inclusione sociale a Bologna

Avrebbe compiuto 46 anni fra pochi giorni Michele Ammendola, noto pizzaiolo anti-camorra impegnato da anni in numerosi progetti di inclusione sociale a Bologna. L’uomo è stato stroncato da un infarto nella serata di ieri, 7 gennaio 2022. Michele, di origini napoletante, aveva dato vita nel 2017 a “La Fattoria di Masaniello”, una pizzeria che dava lavoro anche a ragazzi con sindrome di Down e disturbi cognitivi, ma anche a stranieri alle prese coi problemi dell'integrazione e a persone fragili, ribattezzata circa un anno fa “Porta Pazienza”. Un’idea realizzata con la cooperativa sociale "La Formica" nel quartiere Pilastro, una delle realtà più difficili del capoluogo emiliano.

L’intento di Michele era favorire l'inserimento lavorativo di persone svantaggiate e sostenere diversi percorsi legati all'autismo e alla lotta alla criminalità organizzata. Un progetto reso possibile anche grazie alla scelta dei prodotti; rigorosamente biologici, a chilometro zero, equo-solidali o provenienti da cooperative che operano su beni confiscati, con diversi riconoscimenti ricevuti persino dal Gambero Rosso, che l'aveva inserita tra le migliori pizzerie napoletane nelle sue guide.

L’impegno al fianco di Libera

L’impegno nell'antimafia di Michele Ammendola avveniva costantemente anche al fianco di Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti. Michele, infatti, è sempre stato in prima linea con l'iniziativa “Facciamo un pacco alla camorra”. L’ultima sfida, in questo senso, era stata la raccolta fondi lanciata per acquistare un food truck con cui portare la pizzeria, chiusa a causa del lockdown, in giro per le strade di Bologna in modo da garantire continuità lavorativa ai propri dipendenti. Michele, inoltre, era socio dell’Angsa (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) con la quale aveva svolto diverse attività. Michele Ammendola lascia la moglie Alessandra e due figli piccoli. 

Il messaggio di cordoglio di Sandro Ruotolo

Il primo a esprimere il proprio dolore per la scomparsa di Michele Ammendola è stato Sandro Ruotolo, giornalista e grande amico del pizzaiolo. I due si incontravano spesso proprio a Bologna; per seguire insieme le partite di calcio del Napoli e anche per i numerosi eventi pubblici organizzati nel circolo animato al Pilastro dallo stesso 46enne. Ecco il messaggio social del senatore Ruotolo: “Un dolore immenso. Michele Ammendola se n’è andato. D’improvviso, a 46 anni. Penso al dolore di Alessandra, dei figli Francesco e Luca, del padre, Franco. Napoli e Bologna perdono una delle persone più belle che abbia mai conosciuto. Michele voleva dire Napoli Club Bologna ma anche tanto altro. Era un vulcano di idee e quasi tutte le ha trasformate in fatti. Si è inventato la pizza sospesa a Bologna. Si è occupato di terra dei fuochi, ha sostenuto le cooperative sui beni confiscati alla camorra. Mi chiese di portare in Emilia Romagna la Mehari di Giancarlo Siani. E poi, iniziative verso i più fragili, i poveri, gli immigrati. Michele ha anche conosciuto l’autismo in casa sua ed è diventato un punto di riferimento a Bologna dell’associazione dei genitori delle persone autistiche. Siamo tristi e con gli occhi gonfi di lacrime. Michele, che la terra ti sia lieve! Sarai sempre nei nostri cuori”.

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