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Martedì, 30 Aprile 2024
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Firmato il nuovo contratto scuola: aumentano gli stipendi (non solo) degli insegnanti

È stato firmato oggi dal ministro Valditara e dalle parti sindacali, ad eccezione della Uil. Ecco cosa prevede e le maggiori novità

Dopo lunghe trattative  è stato raggiunto oggi l'accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) Comparto Istruzione, Università e Ricerca 2019/21. Il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di 124,40 euro per i docenti, di 96,72 per il personale Ata e di 197,50 per i direttori amministrativi (Dsga). A ciò si aggiunge anche un incremento del 10% delle retribuzioni delle ore aggiuntive per i docenti

Viene riconosciuta inoltre anche al personale precario docente e Amministrativo, Tecnico e Ausiliario (ATA) una maggiore tutela, consentendo la fruizione di tre giorni remunerati di permesso per motivi personali o familiari.

Novità anche per il personale Ata: con il contratto che stabilisce un budget più rilevante per formazione e sviluppo professionale. L'obiettivo è quello di prevedere un riordino delle aree relative al personale ATA delle istituzioni scolastiche, offrendo concrete opportunità di sviluppo professionale a una platea di circa 182.000 dipendenti.

Il Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, esprime piena soddisfazione per la definizione delle trattative che hanno condotto alla sottoscrizione dell'ipotesi di contratto collettivo nazionale, con la condivisione delle principali parti sindacali rappresentative. "Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata", ha detto Valditara. "Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore e questo consentirà di affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell'istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente".

Soddisfatto dell'accordo Maurizio Landini che definisce l'intesa: "un risultato molto importante per la nostra organizzazione". Scettica invece la Uil che ha preferito non firmare:"Abbiamo lavorato fino all’ultimo momento, in tutti i modi, per introdurre modifiche nelle parti che riteniamo lesive dei diritti del personale. Tra i punti più controversi: il nodo politico sulla mobilità, la mancata valorizzazione del personale Ata, la precarizzazione del lavoro delle segreterie, l’assenza di riferimenti alle scuole italiane all’estero e la parte dedicata alle relazioni sindacali, che non convince".

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