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Lunedì, 29 Aprile 2024
Prima azienda autorizzata / Macerata

Via libera in Italia alla farina di grillo

Farina liofilizzata che la legge impone di chiamare "Polvere di acheta domesticus", ma la sostanza non cambia: è prodotta dall'azienda Nutrinsect di Montecassiano, che segue l'intera filiera

L'ok c'è, resta da capire quanto apprezzeranno i consumatori. La prima e unica azienda italiana autorizzata alla produzione, trasformazione e commercializzazione per uso alimentare umano, di farina di grillo, è marchigiana. Farina liofilizzata che la legge impone di chiamare "Polvere di acheta domesticus", ma la sostanza non cambia: è prodotta dall'azienda Nutrinsect di Montecassiano, in provincia di Macerata, che segue l'intera filiera. E' un iter che si completa dopo che l'Unione europea aveva deliberato la commercializzazione del prodotto nel 2022 e l'autorizzazione alla vendita lo scorso anno.

La farina di grillo sarà distribuita dalla Reire di Reggio Emilia alle aziende alimentari. Per l'azienda produttrice è il risultato di un decennio di duro lavoro, con migliaia di ore di ricerca e sperimentazione e quindi lancia l'invito al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, affinché visiti lo stabilimento dove quotidianamente vengono allevati circa 10 milioni di grilli, poi trasformati in polvere con un metodo etico, secondo un procedimento monitorato dalla Asl.

Ma che proprietà ha la farina di grillo? E' ricca di proteine (circa 3 volte il contenuto della carne), calcio, ferro e vitamina B12 (carente nella dieta vegetariana e vegana) e anche fibre, a fronte di una quantità contenuta di grassi e calorie. In pratica un "super food". Nutrinsect produce 2 tonnellate di polvere al mese, a fine anno conta di raggiungere le 6 tonnellate circa. Il costo si aggira tra i 50 e 60 euro al chilo. La farina di grillo sarà sempre più impiegata in pasticceria, ma anche per la produzione di pasta fresca. Ci sono parametri molto rigidi e precisi da rispettare in ogni passaggio. Per i curiosi: ha un sapore che si avvicina a quello della mandorla e della nocciola. Unica certezza: tra perplessità e curiosità, susciterà ancora tante discussioni.

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