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Venerdì, 26 Aprile 2024
I dati dell'Iss

Più vaccini, meno contagi: l'ìmpatto sull'incidenza che "smonta" i no-vax

Il grafico dell'Istituto Superiore di Sanità mostra gli effetti, regione per regione, della campagna vaccinale. Dati che smontano una delle principali teorie no-vax, secondo cui i vaccinati contribuiscono al contagio come i non immunizzati

Se la copertura vaccinale aumenta, a diminuire è l'incidenza dei contagi. Una conseguenza che non farà piacere ai no-vax, confermata dai dati dell'Istituto Superiore di Sanità: ''All'aumentare della copertura vaccinale, l'incidenza" di Covid per 100.000 abitanti tende in media a diminuire". L'analisi degli esperti è all'interno dell'Aggiornamento nazionale sull'epidemia Covid, pubblicato ieri dall'Iss. E smonta una delle argomentazioni no-vax più diffuse, secondo cui i vaccinati contribuirebbero al contagio come i non immunizzati.

Con più vaccini scende l'incidenza dei contagi 

"Al fine di analizzare l'impatto della copertura vaccinale sull'incidenza è stato riportato" il dato "dell'incidenza per 100.000 abitanti per regione di agosto 2021 rispetto al livello di copertura vaccinale, includendo solo il ciclo completo, di ciascuna regione. All'aumentare della copertura, l'incidenza tende in media a diminuire", illustra l'Iss nel report, puntualizzando però un aspetto: "È necessario evidenziare che i risultati riportati non considerano diversi fattori che potrebbero avere un'influenza sull'effetto della copertura vaccinale sull'incidenza dei contagi, in quanto non sono distribuiti omogeneamente sul territorio italiano, come ad esempio la mobilità dovuta alle vacanze estive. Verosimilmente, regioni come la Sicilia e la Sardegna sono caratterizzate da una maggiore affluenza turistica rispetto a Lazio e Lombardia, dove, al contrario, nelle aree metropolitane la popolazione si riduce nei mesi estivi per spostarsi verso luoghi di villeggiatura".

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Contagi in crescita negli over 40

Aumenta l'età mediana dei soggetti che hanno contratto l'infezione da virus Sars-CoV-2 e si attesta ora sui 33 anni. Un dato che mostra come la platea di contagiati sta pian piano cambiando. "Rallenta" infatti "l'aumento dell'incidenza di Covid nelle fasce d'età 10-29 anni, mentre si osserva un aumento dei casi nelle fasce di età più adulte con un corrispondente ma lento aumento anche del tasso di ospedalizzazione": questo l'altro scenario dipinto dai dati dell'Iss.

"Da fine giugno 2021 - fanno notare gi esperti - si è osservato un aumento dell'incidenza settimanale nella popolazione di età fra 0 e 40 anni. Sebbene il dato non sia ancora consolidato, nell'ultima settimana si osserva una leggera diminuzione dell'incidenza nelle fasce 10-19 e 20-29 che però risulta ancora superiore a 100 casi per 100.000 abitanti, mentre sono in aumento i casi nelle fasce d'età superiori a 40 anni". In particolare i casi di Covid rilevati in persone con età superiore a 60 anni sono ancora in aumento rispetto alla settimana precedente (14,7% contro 13,2% fra il 2 e il 15 agosto)".

Allargando l'orizzonte temporale, si osserva come "la maggior parte dei casi notificati negli ultimi 30 giorni in Italia" siano stati diagnosticati "in persone non vaccinate - ribadisce l'Iss - Si osserva una forte riduzione del rischio di infezione da virus Sars-Cov-2 nelle persone completamente vaccinate rispetto a quelle non vaccinate (80% per la diagnosi, 94% per l'ospedalizzazione, 96% per i ricoveri in terapia intensiva e 97% per i decessi).

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