rotate-mobile
Martedì, 30 Aprile 2024
La sentenza / Milano

I giudici di Appello: "È illegittima la trascrizione dei figli di coppie di donne"

Lo ha stabilito la corte di Appello di Milano che ha accolto il ricorso della Procura contro la trascrizione degli atti di nascita dei figli di tre donne che erano ricorse alla fecondazione assistita all'estero

Una decisione destinata a fare discutere, e non poco. La corte di Appello di Milano ha ribaltato la decisione dei giudici di primo grado e ha dichiarato illegittime le trascrizioni degli atti di nascita, fatte dal comune, dei figli di tre coppie di donne che erano ricorse alla fecondazione assistita all’estero. Una sentenza che accoglie così il ricorso della procura che aveva impugnato la sentenza di primo grado. 

L'iter giudiziario e le ingerenze della politica 

Il caso delle trascrizioni dei riconoscimenti dei figli delle coppie omogenitoriali era tornato davanti ai giudici di Milano, per le udienze in appello, lo scorso 23 gennaio, dopo il ricorso della procura milanese contro i decreti del tribunale che, il 23 giugno scorso, hanno di fatto ritenuto valide le trascrizioni relative ai bimbi di tre coppie di donne. I bimbi sono nati con procreazione assistita effettuata all'estero. Ritenuti illegittimi invece, anche in primo grado, la trascrizione dei figli di due uomini tramite maternità surrogata.

La decisione dei magistrati di primo grado del resto, aveva da subito agitato le acque, con la procura milanese che aveva citato nel ricorso una sentenza del 2019 della Corte Costituzionale che aveva affermato che "allo stato attuale nel nostro ordinamento è escluso che genitori di un figlio possano essere due persone dello stesso sesso".

E la vicenda era da subito diventata un caso politico con il ministero dell'Interno che ha sostenuto da subito i reclami.  Oggi la decisione della corte d'Appello milanese che ha accolto il ricorso della procura e dichiarato illegittime le trascrizioni dei figli con due madri. 

Ma sono gli stessi giudici milanesi a richiamare la politica ai suoi doveri: ovvero quello di dare un orientamento a una materia in cui sono implicati i diritti di tutti. "La corte riconosce che la materia di cui si tratta richiede l'intervento del Legislatore, unico soggetto capace di operare un articolato disegno normativo idoneo a declinare in modo corretto i diritti dei soggetti coinvolti nella vicenda procreativa umana medicalmente assistita, realizzando il bilanciamento di diritti di rango costituzionale che non devono venire a trovarsi in conflitto tra loro, ivi inclusi quelli del nascituro, soggetto capace di diritti, nel suo essere e nel suo divenire" hanno ricordato i magistrati a margine della sentenza. 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

I giudici di Appello: "È illegittima la trascrizione dei figli di coppie di donne"

Today è in caricamento