Somiglia al killer: in carcere per otto anni, ma è innocente
Giovani De Luise ha passato gli ultimi otto anni e otto mesi in carcere con l'accusa di omicidio: un testimone lo aveva riconosciuto come il killer. Fatale la somiglianza col vero assassino che si è costituito
NAPOLI - Otto anni e otto mesi passati in cella senza aver fatto niente. Vittima del clamoroso errore giudiziario è Giovanni De Luise, accusato di aver ucciso Massimo Marino l’11 dicembre del 2004. Lui professa la sua innocenza ma, un testimone lo scambia per il vero killer. Pena pesante, esemplare: ventidue anni da scontare dietro le sbarre.
De Luise, oggi, è stato scarcerato a seguito di un procedimento di revisione chiesto ed ottenuto dal suo legale Carlo Fabbozzo. La svolta: il vero colpevole ammette le sue azioni. Gennaro Puzzella, un pentito, ha ammesso di essere il killer che quell'11 dicembre freddò Marino. "Sono io il killer di Massimo Marino, ma al mio posto è stato condannato De Luise un innocente, che sta in cella a scontare una condanna per un delitto che non ha commesso".
Dopo quasi nove anni di carcere, per una somiglianza "tragica", per De Luise l'incubo è finalmente finito.