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Venerdì, 26 Aprile 2024
CRISI / Italia

Crolla il credito alle famiglie nel Mezzogiorno: "E' allarme usura"

A renderlo noto è la Cgia di Mestre che ha elaborato dati della Banca d'Italia

La contrazione nell`erogazione del credito alle famiglie si è fatta sentire soprattutto al Sud. Tra il maggio del 2012 e lo stesso mese di quest`anno, la riduzione ha interessato soprattutto la Calabria (- 4,3%, pari ad una variazione di - 374 milioni di euro), la Basilicata (-4,2% che corrisponde a -102 milioni), la Sicilia ed il Molise (entrambe con -2,7% ed una contrazione rispettivamente di 789 e di 40 milioni di euro) e la Campania (-2,6% con un monte impieghi che è diminuito di 794 milioni di euro). A renderlo noto è la Cgia di Mestre che ha elaborato dati della Banca d'Italia.

Dei 5 miliardi di euro in meno che in questo ultimo anno sono stati concessi alle famiglie italiane, quasi 3 (pari al 59% del totale) sono stati "tagliati" alle famiglie del Mezzogiorno.
Per contro, si consolida il rischio usura proprio in queste realtà del profondo Sud. Dall`analisi dell`indice del rischio usura realizzato ormai da più di 15 anni dall`Ufficio studi della Cgia, emerge che nel 2012 la Campania, la Basilicata, il Molise, la Calabria, la Puglia e la Sicilia sono le Regioni dove la "penetrazione" di questo drammatico fenomeno sociale/economico ha raggiunto livelli molto preoccupanti.

"In altre parole - ha sottolineato il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi - a fronte di una contrazione del credito alle famiglie consumatrici che si è fatta sentire soprattutto nel Mezzogiorno, c`è il pericolo che il rischio usura, già presente in questi territori in misura maggiore rispetto altrove, assuma dimensioni allarmanti".

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Dimensionare "l`usura solo attraverso il numero di denunce - ha aggiunto Bortolussi - non è molto attendibile perché il fenomeno rimane in larga parte sommerso e risulta quindi leggibile con difficoltà, approssimazione e attendibilità relativa. Per questo abbiamo messo a confronto ben 8 sottoindicatori per cercare di dimensionare con maggiore fedeltà questa emergenza". Ma quello che "forse pochi sanno, - ha concluso - sono le motivazioni per le quali molti cadono nelle mani degli strozzini. Oltre al perdurare della crisi per artigiani e commercianti, sono le scadenze fiscali a spingere molti operatori economici nella morsa degli usurai. Per i disoccupati o i lavoratori dipendenti, invece, sono i problemi finanziari che emergono dopo brevi malattie o infortuni."

Nelle aree dove c`è più disoccupazione, alti tassi di interesse, maggiore sofferenze, pochi sportelli bancari e tanti protesti, la situazione è decisamente a rischio.
Ebbene, rispetto ad un indicatore nazionale medio stabilito dagli esperti della Cgia pari a 100, la situazione più critica si presenta in Campania: l`indice del rischio usura è pari a 169,2 (pari al 69,2% in più della media Italia), in Basilicata si attesta al 159,2 (59,2% in più rispetto alla media Italia), in Molise si ferma a 153,1 (53,1% in più della media Italia), in Calabria a 150,4 (50,4% in più della media nazionale) e in Puglia il livello raggiunge quota 139 (39% in più della media Italia).
Mentre la realtà meno "esposta" da questo fenomeno è il Trentino Alto Adige., con un indice del rischio usura pari a 49,2 (50,8% in meno della media nazionale). Seguono la Valle d`Aosta, con 57,6 (42,4% in meno della media Italia) e il Friuli Venezia Giulia, con un indice del 69,7 (30,3% in meno della media nazionale).

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