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Lunedì, 29 Aprile 2024
La protesta / Viterbo

Un detenuto muore, un altro tenta il suicidio: rivolta in carcere

È successo nel penitenziario di Mammagialla, a Viterbo. Da giorni i carcerati protestano contro il sovraffollamento della struttura: "Atti di autolesionismo"

Un detenuto è morto per un malore, un altro è stato salvato da un tentativo di suicidio. Due episodi che hanno innescato una vera e propria rivolta dei detenuti, sedata a fatica dalla polizia. È successo nel penitenziario di Mammagialla, a Viterbo.

Qui, il clima di tensione è alto da tempo. Pochi giorni fa, una cinquantina di carcerati hanno attuato una protesta contro le condizioni di sovraffollamento in cui versa la struttura rifiutandosi di rientrare nelle loro celle. Ne è nata una violenta rissa tra gli stessi detenuti. Sabato notte, una nuova rivolta: secondo quanto riferito dai sindacati della polizia penitenziaria, nell'ora di chiusura delle celle, verso le ore 19, alcuni detenuti hanno messo in atto una azione violenta minacciando il personale presente e autolesionandosi con taglierini rudimentali. Alcuni materassi sono stati incendiati, e a quel punto il direttore del carcere "ha preso una decisione drastica e ha autorizzato l'uso della forza per sedare la protesta", racconta Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria.

Non è chiaro se la rivolta sia scattata in seguito alla morte di un detenuto, avvenuta per cause naturali, o al quasi contemporaneo tentativo di suicidio di un altro carcerato. Nei giorni scorsi i sindacati di categoria del Lazio avevano allertato l'amministrazione penitenziaria sulla "gravità della situazione in cui versa il carcere viterbese in termini di sovraffollamento, superiore di 230 detenuti, rispetto alla capienza regolamentare e di una carenza di personale superiore alle 100 unità che impedisce un'organizzazione del lavoro in sicurezza e difficoltà nel mantenere l'ordine è il rispetto delle regole penitenziarie", dice Daniele Nicastrini, del sindacato Uspp.

Quanto avvenuto a Viterbo non è l'unico episodio di violenza all'interno di un carcere nelle ultime ore. Ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito a calci e pugni da due detenuti. Secondo la ricostruzione dei sindacati Sappe e UilPa, l'agente aggredito è riuscito a lanciare lontano le chiavi della sezione, in suo possesso, ed è stato soccorso da altri colleghi che hanno bloccato i due reclusi aggressori, di nazionalità italiana.

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