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Venerdì, 26 Aprile 2024
Il caso / Catania

L'omicidio della piccola Elena, la mamma: "L'ho uccisa da sola, nel campo"

Martina Patti, unica indagata per la morte della figlia di neppure cinque anni, è stata nuovamente interrogata dagli inquirenti. Disposta l'autopsia sul corpo della piccola. Restano una serie di punti oscuri, a partire dal movente

Elena Del Pozzo, la bimba di neppure cinque anni uccisa a Mascalucia (Catania), sarebbe stata colpita a morte nel campo vicino alla sua casa, proprio dove il suo corpicino è stato trovato. A colpirla sarebbe stata la mamma, Martina Patti, che avrebbe fatto tutto da sola. E' stata la stessa 23enne, che ha confessato il delitto, a confermare questa versione dei fatti nel corso dell'interrogatorio per la convalida del fermo che si è svolto oggi 17 giugno. 

Le bugie, la gelosia, il "delitto studiato": la verità del papà di Elena, uccisa dalla mamma

"Per evitare strumentalizzazioni posso riferire unicamente che si è svolto l'interrogatorio e il giudice ha riservato l'ordinanza di convalida. La mia assistita ha riposto alle domande", ha detto l'avvocato Gabriele Celesti, che difende la giovane mamma, uscendo dal carcere di Catania dove ha avuto luogo l'interrogatorio. "Non posso aggiungere dettagli di nessun tipo. I punti oscuri saranno oggetto di approfondimento investigativo anche alla luce delle dichiarazioni che sono state fatte", ha sottolineato.

Il gip Daniela Monaco Crea si è riservata la decisione sia sulla convalida del fermo sia sull'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti della donna. La decisione dovrà essere depositata entro domani 18 giugno.

Secondo quanto filtra, Martina Patti ha sostanzialmente confermato gran parte di quanto già detto nelle dichiarazioni rese a carabinieri e procura, ribadendo di avere ucciso, da sola, la figlia Elena. Si deve però cercare un riscontro rispetto alle ammissioni fatte. In questa direzione saranno determinanti l'autopsia sul corpo della bimba e gli accertamenti tecnici, già sollecitati dalla Procura.

Ci sono poi altre domande senza risposta: quale il movente che ha spinto Martina Patti a uccidere la figlia Elena Del Pozzo? Quale arma ha usato? Il corpo al momento del ritrovamento presentava, infatti, ferite compatibili con un coltello da cucina. Ma anche con una zappa ben affilata o un piccone. Oggetti non trovati.

(Video di CataniaTioday)

Il finto rapimento di Elena, la confessione di mamma Martina

Martina Patti dice quindi di avere ucciso la figlia da sola. Non è però la prima versione fornita dalla giovane mamma. E' lei stessa, lunedì pomeriggio, a denunciare la scomparsa della figlia Elena. All'inizio dice che la bimba è stata rapita da tre uomini incappucciati e l'allarme rimbalza sui social facendo temere un nuovo caso Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo (Trapani) nel 2004 e mai ritrovata. Dopo alcune ore la svolta: Martina Patti ammette di avere ucciso la figlia e porta gli inquirenti in un campo vicino la loro casa dove si trova il corpo della bimba. Per la donna scatta il fermo con l'accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere. 

Ora dopo ora emergono dettagli e si fanno ipotesi. Alcuni dubbi, come detto, potranno essere fugati solo da analisi tecniche. Altri, come il movente, sono un rebus. C'è l'ipotesi che Martina Patti abbia agito perché incapace di gestire il rapporto con l'ex compagno, papà di Elena, o perché morbosamente gelosa della nuova vita di lui e del legame che la bimba aveva col padre e la nuova compagna. 

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