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Venerdì, 26 Aprile 2024
Alta velocità

No Tav, giornate di tensione

Tensione alle stelle sulla questione Alta velocità. Studenti e attivisti in protesta permanente. E allo sciopero Fiom, sulla questione No Tav il Pd si spacca

Non c'è giorno, ormai, che non si parli di Tav. Che sia una manifestazione, un blitz, una protesta o la risposta del Governo ai "No Tav", l'Alta velocità è il tema del momento. 

E non poteva essere altrimenti in occasione dello sciopero generale della Fiom Cgil che proprio la questione "Tav" ha contribuito a riempire di polemiche tra il Pd e la sinistra sindacale e politica.

Tutto ha inizio con la decisione della segreteria del Pd con Stefano Fassina, responsabile economico del partito, di non aderire alla manifestazione di Roma. "Pur condividendo alcuni punti di fondo della piattaforma" la spiegazione di Fassina "non andrò al corteo perché ha cambiato segno anche per l'annunciata adesione dei No Tav". Immediata la risposta del leader Fiom Maurizio Landini: "non è da ora che siamo No Tav, ma fin dall'inizio". 

Così la Val Susa "spacca" il fronte politico pro-Fiom.

E oggi se ne sono respirate, in piazza a Roma, le conseguenze. Da un lato chi, come Vincenzo Vita, ha deciso di non mancare allo sciopero generale parlando apertamente di "errore" ad parte della segreteria nazionale. Dall'altra le forze della sinistra (Sel, Fds, Idv) che non hanno perso l'occasione per sottolineare lo sbaglio politico.Ma sono stati soprattutto i No Tav, con la Fiom, a portare nuovamente in prima pagina la questione Alta velocità.

A Roma, sul palco allestito in piazza San Giovanni dove è terminato il corteo dei metalmeccanici, Sandro Plano, presidente delle Comunità montane della Val di Susa ha ringraziato la Fiom per l'invito alla manifestazione "nonostante tutti i problemi creati". Dal palco, sotto lo striscione "Giù le mani dalla Valsusa" l'intervento di Plano è stato durissimo: "vedo tante bandiere ma non quelle del mio partito. Sono iscritto al Pd e se per il Pd la mia presenza è un problema, mi dispiace. Ma se è una scusa per non esserci, mi dispiace ancora di più. La nostra non è una battaglia per il nostro giardino, ma una battaglia che ci accomuna per la democrazia nelle fabbriche e nelle valli". Sono tante le analogie che Plano, come Landini, trova tra il mondo No Tav e quello operaio. "Per gli iscritti Fiom" spiega Plano "c'è un problema di assunzione, per noi No Tav c'è un problema di tesseramento e non va bene in un paese civile e democratico".

 A margine del corteo Fiom, un centinaio di precari dei movimenti per il diritto all'abitare ha infatti tentato di occupare la sede del Comitato interministeriale per la programmazione economica in via della Mercede. L'occasione, la delibera del Cipe sullo stanziamento di 20 milioni chiesto dal presidente del Piemonte Cota per le compensazioni. "Chiediamo che i fondi per la Tav" la rivendicazione dei precari "siano stanziati per welfare, casa e reddito".

Pochi minuti, e le forze dell'ordine hanno sgomberato con la forza l'edificio. Il risultato delle cariche parla di diversi feriti trasportati all'Ospedale Santo Spirito e di almeno quattro persone fermate.

A Torino sono invece stati gli studenti a portare in piazza le bandiere No Tav. Questa mattina un corteo di qualche centinaio di giovanissimi ha prima bloccato il centro della città, quindi occupato alcuni binari della stazione Porta Nuova, denunciando "Tagli all'istruzione di 8 miliardi, costo per il Tav 20 miliardi".

A Milano almeno 400 studenti hanno occupato due degli otto binari della stazione di Rogoredo, bloccando due Frecciarossa, uno per Roma e uno da Napoli, dopo aver concluso in piazza Caiazzo un corteo partito alle 9.30 da Piazza Cairoli.

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