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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Gli italiani stanno davvero consumando meno gas: scongiurato il blackout energetico

I consumi di gas generali si mantengono bassi rispetto al 2021, soprattutto in casa e nei negozi, evitando guai con le forniture. L'ondata di gelo artico in arrivo è il primo vero stress test per il sistema: anche se dovesse tenere i problemi potrebbero essere però solo rinviati e il vantaggio accumulato potrebbe non bastare

In Italia sta arrivando meno gas dall'estero, ma i bassi consumi degli italiani stanno evitando guai con le forniture. A dicembre 2022, le minori importazioni italiane di gas sono state infatti compensate dai consumi che ancora si mantengono bassi rispetto al 2021 e da prelievi più consistenti dagli stoccaggi, oltre che da una ripresa inaspettata dei flussi dalla Russia. L'arrivo del gelo artico sarà il primo stress test per la tenuta del sistema, ma in ogni caso i problemi per l'Italia e l'Europa potrebbero solo essere rinviati al 2023.

Il prezzo del gas è crollato, per ora, e la Russia minaccia ritorsioni

Il gas che manca: da dove arrivano le importazioni

Secondo i dati Snam elaborati da Today, tra novembre 2022 e le prime settimane di dicembre in Italia è arrivato meno gas dall'estero rispetto ai livelli osservati nello stesso periodo del 2021. Da alcuni Paesi è arrivato meno gas rispetto all'anno scorso, ma anche rispetto ai livelli che ci si aspettava. In particolare, nelle ultime settimane è arrivato meno gas del solito dal Nord Europa, al punto di ingresso del Passo del Gries in Piemonte, mentre non sono ancora ai livelli auspicati le forniture di gas dalla Libia e in parte dall'Algeria. 

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Per quanto riguarda il gas russo prosegue il calo storico delle importazioni, ormai diventate residuali nell'economia delle forniture italiane di gas. Gli aumenti degli ultimi giorni non dovrebbero cambiare la sostanza: il 2022 sarà l'anno in cui le importazioni di gas dalla Russia toccheranno i minimi storici dal 1990. Nelle differenze tra i mesi di novembre e dicembre del 2021 e del 2022 spicca l'aumento del Gnl, il gas naturale liquefatto, ormai fondamentale nel processo di diversificazione delle importazioni. In generale, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso mancano 1,3 miliardi di metri cubi di gas, un calo del 17 per cento.

Il gas risparmiato: i consumi bassi evitano il peggio

Il gas che manca dalle importazioni estere - da cui l'Italia dipende per il 96 per cento del proprio fabbisogno - è stato bilanciato da una minore domanda interna. Le temperature miti tra ottobre e novembre - e probabilmente i prezzi alti - hanno infatti mantenuto bassi i consumi, portando un risparmio di gas straordinario rispetto a quanto ci si sarebbe aspettato. Con le temperature più fredde di inizio dicembre i consumi sono aumentati, ma non hanno ancora raggiunto i livelli di dicembre 2021: il calo è di oltre il 25 per cento.

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Anche i consumi in case, uffici e negozi degli ultimi due mesi - tra ottobre e dicembre 2022 - sono stati decisamente più bassi rispetto allo stesso periodo del 2021. Vuol dire che dentro casa i termostati sono stati regolati al ribasso e che in generale i riscaldamenti sono stati accesi per meno tempo rispetto al 2021. In questo caso, il calo osservato in questi mesi del 2022 è di oltre il 30 per cento rispetto al 2021.

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In totale, i consumi generali più bassi di gas negli ultimi due mesi si sono tradotti in oltre 3,3 miliardi di metri cubi di gas in meno, un autentico tesoro vista la situazione precaria delle importazioni. In più, gli stoccaggi pieni hanno permesso di prelevare più gas nei giorni in cui il gas arrivato dall'estero non bastava a soddisfare la richiesta.

Quanto gas abbiamo per l'inverno

Al momento gli stoccaggi di gas in Italia sono pieni per oltre l'87 per cento della loro capacità, un livello lievemente al di sotto della media Ue - 88 -, ma superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso in cui erano pieni per il 74 per cento. Tuttavia il livello è sceso di quasi l'8 per cento in poco meno di un mese.

Il livello degli stoccaggi di gas in Italia: quanto gas c'è nelle riserve per l'inverno 2022

I problemi rinviati al 2023?

I consumi bassi e l'alto livello degli stoccaggi hanno diminuito i timori di razionamenti in vista dell'inverno, a fronte di un livello delle forniture dall'estero ancora incerto. C'è da dire che un'ondata di gelo artico sta calando dal Nord Europa verso il Mediterraneo, portando con sè temperature che si annunciano al di sotto delle medie stagionali. Il vantaggio accumulato potrebbe così presto esaurirsi. 

Le previsioni per l'inverno 2022 in Italia: il freddo a dicembre arriva con il gelo artico

In ogni caso, i problemi più grossi di mancanza di gas potrebbero essere solo rinviati al prossimo inverno del 2023. Nel suo ultimo report, l'Agenzia internazionale dell'energia (Aie) ha sottolineato che per il prossimo inverno l'Europa potrebbe soffrire una mancanza di circa 30 miliardi di metri cubi di gas, quasi un terzo della capacità complessiva di stoccaggio europea. Il mercato internazionale sarà infatti caratterizzato da una maggiore scarsità, a cui si aggiungerà la mancanza di Gnl a causa della ripresa delle importazioni della Cina fin ora mantenute basse dalla strategia dello zero covid.

Le riserve di gas per l'inverno 2023 potrebbero non bastare in Italia

Ogni metro cubo di gas risparmiato adesso può risultare decisivo non solo per questo inverno, ma anche per il prossimo. Tuttavia, non basterà. Secondo l'Aie, il gap può essere colmato "attraverso maggiori sforzi per migliorare l'efficienza energetica, distribuire energie rinnovabili, installare pompe di calore, promuovere il risparmio energetico e aumentare le forniture di gas".

Il price cap diminuisce le bollette?

Al fine di incentivare miglioramenti più rapidi nell'efficienza energetica, il rapporto dell'Aie raccomanda di ampliare i programmi esistenti e di aumentare le misure di sostegno per la ristrutturazione delle case e l'adozione di elettrodomestici e illuminazione efficienti.

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