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Sabato, 27 Aprile 2024
Russian doll 2

Natasha Lyonne su Russian Doll 2: "Ora che Nadia non muore più, deve capire come vivere"

L'attrice, produttrice e regista della serie psichedelica di Netflix fa un quadro sulla nuova stagione di Russian Doll in vista dell'imminente uscita

Manca davvero poco all'uscita su Netflix della seconda e attesissima stagione di Russian Doll, la serie psichedelica nata dalla mente di una delle attrici/produttrici/registe più eclettiche del piccolo schermo: Natasha Lyonne. Se il primo capitolo di questa serie aveva colpito nel profondo la critica e il pubblico, l'augurio dell'attrice di Orange is the new black è che le persone possano amare anche questa seconda stagione che nasce teoricamente come continuo di una storia ma che si pone come racconto a se stante.

In una bellissima intervista all'Hollywood Reporter, la Lyonne si racconta e racconta un pezzetto di Russian Doll 2 per presentare la sua nuova opera d'arte al pubblico.  Fin da piccola nel mondo hollywoodiano, Natasha non nasconde i suoi traumi psicologici e le sue dipendenze che emergono senza remore in questa serie dove tutto prende spunto dalla sua stessa vita, però, come dice lei stessa, il suo passato da ragazza ribelle e problematica l'ha portata a essere una brava sceneggiatrice oggi. 

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«Penso che probabilmente sarei una scrittrice pessima se fossi stata una bambina arrivata all'età adulta con grazia», commenta la star di Russian Doll  e, riferendosi al nuovo capitolo della sua serie sottolinea: «L'idea nella prima stagione era, "cosa significa essere autodistruttivi?" Alan e Nadia, infatti, non possono smettere di morire finché non trovano una connessione e fanno pace con i loro traumi. Nella seconda stagione, invece, parte tutto da un'altra consapevolezza: Ora che ho smesso di morire, come inizio a vivere?»

Ed è proprio la ricerca del come si fa a vivere nonostante le paure, i traumi e i pensieri autodistruttivi a diventare il centro del racconto di una nuova storia di crescita psicologica che Natasha Lyonne mette sul piccolo schermo e aiutare non solo se stessa ma tutti quelli che come lei sono alla ricerca della chiave per poter vivere una vita serena. 

«Ho sempre pensato a Russian Doll come serie potenzialmente di tre stagioni ma sempre antologica anche perché da amante del cinema mi piace avere sempre un senso si chiusura e risoluzione - rivela Natasha - La prima stagione della serie finisce in modo esaustivo e si rifà al finale di Nights of Cabiria di Fellini e Masin è una sorta di lettera d'amore nei loro confronti. La seconda stagione racconta un nuovo viaggio tra diverse epoche, diversi continenti e diverse psicologie e porta avanti un altro tipo di discorso»

Ora non ci resta che attendere il debutto su Netflix del secondo capitolo di serie, il 20 aprile, per gustarci questo nuovo incredibile viaggio introspettivo che Natasha ci farà sicuramente godere fino all'ultimo episodio.

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