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Lunedì, 29 Aprile 2024

La recensione

Marianna Ciarlante

Giornalista

Transatlantic su Netflix, una bella idea che non decolla

Raccontare una storia vera è sempre un buon punto di partenza in una serie tv e Netflix, che ultimamente sta puntando tantissimo su titoli basati su fatti realmente accaduti, lo sa bene. Fare un bel lavoro adattando per il piccolo schermo un fatto di cronaca, però, non è sempre cosa semplice e spesso può essere un'arma a doppio taglio. Questo è proprio quello che accade con Transatlantic, la nuova serie drammatica della piattaforma di streaming che puntava a dare luce alla storia di un gruppo di eroi anti-nazisti della Marsiglia degli anni '40 (e che senza dubbio meritava attenzione) ma commette il grave errore di non riuscire a far decollare questa storia, a renderla attraente, coinvolgente, funzionante lasciandola trasformarsi in un racconto estremamente lento e didascalico che fa di tutto per far allontanare il pubblico. 

Quella su cui ha puntato Transatlantic, serie che si ispira per certi versi a Casablanca, è il racconto della storia di Varian Fry, Mary Jayne Gold e dell'Emergency Rescue Committee, un gruppo internazionale di giovani supereroi rischia la vita per aiutare oltre duemila profughi a fuggire dalla Francia occupata dai nazisti, ma ciò in cui pecca è la lentezza della narrazione, l'incapacità di creare storyline coinvolgenti e la totale assenza di dinamicità e ritmo nel racconto. E alla fine, sembra come se questa serie, più che raccontare una storia, volesse solo trasmetterci uno stato d'animo, un'insofferenza, un senso di angoscia e costante ansia, le stesse emozioni che hanno provato tutte quelle persone che hanno vissuto nel terrore di vedere la propria vita, e quella dei propri cari, terminare da un momento all'altro per scelta di qualcun altro. Ma una serie tv non può reggersi solo su uno stato d'animo, ha bisogno di una struttura più solida. 

Nonostante le buone intenzioni, una bella idea di partenza e una buona scelta di interpreti, Transatlantic è un titolo decisamente statico, lento, gessato. Questa serie, infatti, fa fatica a costruirsi una sua identità, non permette ai personaggi di poter entrare nel cuore del pubblico e non sviluppa bene la loro trama e la loro evoluzione nel corso dei sette episodi che compongono la serie.

E se da Transatlantic ci si aspettava tanto, a fine serie non resta che rassegnarsi alla consapevolezza che forse, questa storia, meritava una sceneggiatura più strutturata, complessa, maggiormente fruibile. Una bella delusione della piattaforma di streaming che avrebbe potuto scegliere il genere del documentario per raccontare questa storia, invece che la fiction che, in qualche modo, è riuscita quasi a rovinarla. 

Voto: 5

La storia vera di Varian Fry che ha ispirato la serie Transatlantic

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