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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cinema

"Soap, cinema e fiction, ma la vera passione è il teatro": l'intervista ad Alessio Chiodini

Il giovane attore romano, da un anno nel cast di "Un posto al Sole", spazia dal piccolo al grande schermo, anche se il suo primo amore resta il palcoscenico

Classe 1989, viso pulito ma "furbetto", di chi sa che può arrivare perché il talento c'è, così come l'entusiasmo. Alessio Chiodini ha scoperto da bambino la passione per la recitazione, quando si divertiva in famiglia a imitare i personaggi dei cartoni animati, fino a vincere, appena adolescente, un concorso organizzato dalla prestigiosa Accademia d'Arte Drammatica Silvio D'Amico. Poi è arrivato l'esordio in tv nella fiction "La ladra", con Irene Pivetti", una parte in "Don Matteo", e l'esperienza del cinepanettone, prima con De Sica in "Natale a Cortina", poi nel film "Ma tu di che segno 6?" accanto a Vincenzo Salemme. La popolarità, però, è esplosa grazie a "Un posto al Sole", dove interpreta Sandro Ferri, un ragazzo difficile e introverso che ha una relazione omosessuale.

Fiction, cinema, soap, nel tuo curriculum c'è tutto. Tu cosa scegli?
"La fiction e il cinema che ho fatto io sono molto simili nelle tempistiche e nelle modalità di lavoro. Naturalmente il cinema ha più fascino. La soap invece è un mondo a parte, ha dei ritmi differenti, c'è molto meno tempo per lavorare sulle scene. Nel cinema e nella fiction mi trovo meglio, c'è maggiore cura nei dettagli e nel lavoro con gli altri attori, anche con i collaboratori c'è un rapporto più intenso. Se devo scegliere, però, preferisco il cinema".

La tua grande passione però è il teatro...
"Io nasco in teatro e vivo per cercare di lavorare a teatro. Per vivere di teatro oggi, però, bisogna crearsi un profilo mediatico importante, il mio obiettivo è proprio questo".

Sandro, il tuo personaggio di "Un posto al sole", è un ragazzo fragile, ha perso la madre e con il padre ha un rapporto difficile, ma ha trovato la serenità grazie a Claudio, il suo compagno. Per la prima volta una soap italiana racconta una relazione omosessuale in modo diretto, senza filtri, e questo ha colpito molto il pubblico che si è affezionato al tuo personaggio, diventato una vera e propria icona gay. Te la senti un po' la responsabilità addosso?
"La responsabilità la sento ogni volta in cui devo raccontare una storia che appartiene a tante persone, come nel caso di Sandro. Per me è un orgoglio interpretare questo personaggio, mi arrivano spesso messaggi di persone che hanno vissuto e che vivono le stesse cose. Se questa è una responsabilità me la prendo volentieri".

C'è stato imbarazzo tra te e e Gabriele Anagni, alias Claudio, prima di girare la famosa scena del bacio?
"Più che imbarazzo c'era la preoccupazione di fare bene la scena. Volevamo che fosse veritiera. Per me era la prima volta e anche per lui, ma per come l'abbiamo fatta e per come è stata montata è venuto fuori un buon risultato. L'affetto e la stima del pubblico di 'Un posto al sole' ce lo ha confermato, anche se non tutti hanno apprezzato la scelta di affrontare un tema che in Italia è ancora così delicato e non sono mancate le critiche. Tra me e Gabriele comunque c'è una buona sintonia sul set, siamo tutti e due dei perfezionisti e lavoriamo molto sulle scene".

Ti spaventa, professionalmente parlando, restare ancorato al personaggio di Sandro?
"Un po' sì, ma per ora è un problema che non mi sono posto perché è solo un anno e mezzo che sono nella soap. Finora tutto quello che mi è arrivato da Sandro è stato di guadagnato. Da qui ai prossimi 10 anni la cosa un pochino mi preoccupa, ma l'importante è lavorare, il come è secondario".
 

Tra le fiction dell'ultimo anno, in quale ti saresti visto bene?
"Ho visto '1992' su Sky e devo dire che è un prodotto molto valido. Mi piacerebbe lavorare in un contesto come quello, che si avvicina molto al modello americano".

Il "no" che non ti è andato giù...
"Nella quarta stagione dei Cesaroni ci fu un ruolo che sembrava dovessi prendere io, era uno dei protagonisti. Ai provini arrivai fino alla fine. Poi vennero fatte scelte diverse e ci rimasi un po' male".

Il "sì" che ti piacerebbe ricevere...
"Mi piacerebbe lavorare in fiction come 'Gomorra', oppure '1992', come ho detto anche prima. Sono nuovi prodotti importanti in Italia. Oppure il cinema. A me piace molto il genere storico e mi manca. Ho sempre fatto film e fiction attuali, se arrivasse un ruolo del genere ne sarei felicissimo".

Nella lista dei sogni da realizzare cosa c'è al primo posto?
"Cerco di non pormi obiettivi, soprattutto in questo lavoro, perché si rischia di illudersi e non raggiungerli. Io cerco di ragionare alla giornata. Spero di continuare sempre a fare l'attore e mi impegnerò tanto per questo. E' il mio unico sogno, tutto il resto arriverà se continuerò questo mio percorso. Sogno anche una famiglia tutta mia, anche se adesso non è la priorità".
 

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