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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Che c'è di nuovo, Wanna Marchi: "La nostra carcerazione è stata inutile"

L'ex televenditrice, ospite con la figlia Stefania Nobile da Ilaria D'Amico, ha partecipato a un dibattito sui 'maghi' di oggi, che ancora vendono truffe.

Questa sera, 12 gennaio, su Rai2 è andata in onda la prima puntata del 2023 di Che c'è di nuovo, il talk condotto da Ilaria D'Amico. Subito dopo aver parlato di Covid strage di Erba, nel salotto son arrivate in qualità di ospiti Wanna Marchi e sua figlia Stefania Nobile, per parlare di un'Italia in cui ancora si crede molto alla 'magia'. La conduttrice le presenta al pubblico con una clip che ripercorre la storia lavorativa e giudiziaria delle due donne, per poi accoglierle dicendo “È con noi l'ex regina delle televendite”, e per essere subito corretta da Marchi: “Io sono ancora una regina”.

Il racconto del carcere

Poco prima dell'ingresso delle due donne in studio si parlava degli omicidi di Erba, e proprio l'ex televenditrice è stata nel carcere di Bollate con Rosa Bazzi, moglie di Olindo Romano: “La difenderò sempre a spada tratta”, ha detto spiegando di credere all'innocenza della donna. Poi, alla domanda su cosa Marchi e Nobile abbiano imparato dalla loro esperienza in carcere, la risposta è stata chiara: “La nostra carcerazione è stata inutile, perché dopo di noi non c'è stata nessuna legge che abbia vietato quel tipo di attività”. Nonostante Ilaria D'Amico insista a chiedere alle due se ora, alla luce di tutto quello che è successo condanna e carcere compresi, si siano mai pentite, madre e figlia dicono no: “Nove anni di galera sono bastati, il pentimento è un'altra cosa”.

I nuovi 'maghi'

La gente ancora oggi si rivolge a chi promette loro fortuna e salute, a chi dice di poter levare il malocchio e le fatture: come la maga di Bologna, che ha venduto per 40 anni a migliaia di persone candele (comprate al discount) e amuleti. “È questo che dico – sottolinea ancora Stefania Nobile – la nostra storia non ha insegnato nulla”, riferendosi al fatto che al loro caso non sono seguite leggi serie per punire e vietare queste truffe “Fatte da ciarlatani”.

E anche sul perché la gente si rivolge ai maghi le due donne hanno da dire molto: “Almeno su questo fateci parlare dato che è stato il nostro lavoro. La gente va dal mago, non per malattia, ma per corna, perché non sa di chi è il figlio che ha in grembo”. Ma cosa vendono i maghi oggi? Innanzitutto sul web gli annunci sono migliaia e tutti offrono i più svariati servizi, con cifre richieste che vanno da 'donazioni' di 50 euro fino a 1500 e oltre. La cosa fa infuriare Marchi: “Abbiamo fatto nove anni e mezzo di galera e sta gente e ancora qui?”, esclama.

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