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Venerdì, 26 Aprile 2024

Roberta Marchetti

Giornalista

Niente droga, solo rock 'n' roll. E i Maneskin conquistano il centrodestra

Sesso, droga e rock 'n' roll. Una volta. Oggi di quel trinomio di 'eccessi' resta solo il rock, l'unico che "non muore mai" per dirla con le parole di Damiano David, il frontman dei Maneskin accusato dalla stampa francese di aver sniffato in diretta tv all'Eurovision pochi minuti prima della vittoria. Dichiarazioni infamanti respinte dal cantante, che ha deciso di sottoporsi volontariamente al test antidroga per dimostrare quanto già dichiarato sabato notte in conferenza stampa: "Non uso droghe, non dite una cosa del genere. Niente cocaina". 

La vicenda ha fatto quasi più rumore di una vittoria che in Italia mancava da 31 anni - merito dei 'cugini' francesi che non perdono occasione per rovinarci la festa - ma ha servito sul piatto d'argento alla band la possibilità di redimersi davanti agli occhi dei connazionali più tradizionalisti che poco avevano digerito il loro trionfo a Sanremo, accalappiandosi così una fetta di pubblico che fino a due giorni fa non vedeva proprio di buon occhio quell'atteggiamento da rockstar. Atteggiamento, appunto, niente di più e per loro stessa ammissione. Non che essere una rockstar equivalga necessariamente a drogarsi, ma tanta attenzione ad etichette e moralità non sarebbe mai stata la prerogativa dei Rolling Stones, ecco. E invece i Maneskin ci tengono a sottolineare la loro contrarietà ad ogni tipo di droga, "mai usata", mostrando a favor di social e telecamere la loro faccia da bravi ragazzi - finora nascosta dietro una maschera decisamente più dannata - che tanto piace al centrodestra. Meloni e Salvini su tutti. "Bisogna saper perdere... Chi lo spiega ai francesi?" ha scritto su Instagram il leghista, encomiando il gruppo romano: "Bravo Damiano e bravi i Maneskin, le vostre parole contro le droghe siano di esempio a molti". Sui social si sbizzarrisce anche la leader di Fratelli d'Italia: "Ho letto surreali dichiarazioni da parte della Francia contro i Maneskin, colpevoli di aver fatto conquistare l'Eurovision all'Italia. Finalmente sembra che oggi gli esponenti francesi abbiano fatto un passo indietro riconoscendo la vittoria del gruppo italiano e rinunciando alla richiesta di squalifica - si legge nel post - La prossima volta imparino a perdere sportivamente, senza dover gettare fango addosso a dei bravissimi artisti che hanno meritato la vittoria con impegno e passione. Bravi ragazzi per questo straordinario risultato". Nazionalismo e principi etici, all'appello del conformismo partitico non manca nulla. 

Un sostegno politico che stride con le corde di cui da sempre vibra il rock, per eccellenza il genere della ribellione, della protesta sociale, libero. Immaginiamo - estremizzando, ma il concetto è quello - Nixon che nel '69 spende belle parole per il concerto di Woodstock, oppure Slash dei Guns n' Roses preoccuparsi negli anni '90 di cosa scrivessero i giornalisti il giorno dopo aver devastato l'ennesima camera d'albergo strafatto di eroina. "Non abbiamo niente da nascondere. Siamo qui per suonare la nostra musica" hanno replicato i Maneskin, ansiosi di difendere la propria immagine quasi quanto il loro indiscutibile talento. Schiavi del mainstream più di quanto si pensi, se è vero che "il rock non muore mai" allora, nel 2021, siamo alle prime revisioni.

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