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Domenica, 28 Aprile 2024
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La storia vera della bodybuiler Sally McNeil che ha ispirato la serie Netflix "Killer Sally"

Le dinamiche dell'omicidio del bodibuilder Ray McNeil da parte di sua moglie Sally

Ha appena fatto il suo debutto su Netlfix raccontando una delle storie vere più iconiche del mondo del bodybuilding, quella di Sally McNeil, meglio conosciuta come Killer McNeil psudonimo della donna protagonista della nuova serie true crime di Netflix, Killer Sally. Ma qual è la storia vera di questa donna che, nel 1996, è stata condannata per l'omicidio di suo marito Ray? Scopriamolo insieme. 

La storia vera dell'omicidio di Ray McNeil che ha ispirato la serie Netflix, Killer Sally

La dinamica dell'omicidio di RayMcNeil

Classe 1960, Sally Mc Neil, che tutti, in America, conoscono come Killer McNeil, è un'ex bodybuiler professionista che il 19 marzo del 1996 ha ricevuto una condanna per un omicidio di secondo grado per aver ucciso, il giorno di San Valentino del 1995, suo marito e bodibuilder Ray McNeil.

Il 14 febbraio del '95, infatti, verso le 22.00, Ray uscì dalla Gold's Gym di Oceanside in California, vicino San Diego, dove era solito allenarsi e, dopo aver fatto una piccola sosta al supermercato per fare la spesa, arrivò a casa una mezzoretta dopo dove ebbe una forte lite con sua moglie Sally. Mentre stava cucinando, Ray venne ucciso con una calibro 12 dalla stessa moglie che gli sferrò due colpi mortali, uno verso la parte destra del busto e un'altro in viso. Sentiti gli spari, i figli della donna, Shantina e John (avuti da una relazione precedente a quella con Ray) di soli 11 e 9 anni, sono scappati di casa andando in cerca d'aiuto. La donna, in preda al panico, uscì di casa con la pistola in mano andando da un vicino di casa e giustificandosi del gesto definendolo una difesa per la violenza di suo marito nei suoi confronti. Ray viene poi subito trasportato in ospedale in elicottero ma poco dopo la mezzanotte morirà all'età di soli 30 anni. Sia lui che sua moglie risultarono positivi agli steroidi al test delle urine. 

La condanna a Sally McNeil

Sally fu subito condannata a ben 19 anni di carcere per aver messo fine alla vita del marito anche se venne poi assolta dalla corte d'appello del 9° cicruito degli Stati Uniti d'America dopo vari ricorsi. Lo Stato della California ha poi presentato ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti e, quest'ultima, ha annullato la sentenza precedente pronunciandosi a favore dello Stato e, di conseguenza, contro Sally McNeil. McNeil ha scontato la sua pena presso la Central California Women's Facility a Chowchilla, in California ottenendo la libertà vigilata dal Dipartimento di correzioni e riabilitazione della California, il 29 maggio 2020. Sally prestò servizio nel Corpo dei Marines degli Stati Uniti a Camp Pendleton, raggiungendo, perfino, il grado di sergente e ha anche vinto gli Stati Uniti Armed Services Physique Championship per ben due volte alla fine degli anni '80.

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