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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Brasile, meno armi che negli Usa, ma molto più letali

Il Brasile è considerato uno dei paesi più violenti del mondo. Girano meno armi da fuoco che negli Stati Uniti, ma molto più letali. La presidente Dilma Rousseff ha avviato un piano, denominato di "pacificazione", per controllare 40 aree in mano alla criminalità

Il dibattito sul porto d'armi e la libera vendita delle armi d'assalto, dopo lo strage di Newtown, è un tema tornato di strettissima attualità. In alcuni stati degli Usa non sono previsti né registri né permessi dalla autorità. Ci sono paesi in cui la vendita è regolamentata in modo estremamente rigido, ma in cui i morti da arma da fuoco sono più che negli Stati Uniti.

Il Brasile è considerato uno dei paesi più violenti del mondo. Girano meno armi da fuoco che negli Stati Uniti, ma molto più letali, come ricorda Atlas. Nel solo 2010 si sono registrate 36.000 vittime di sparatorie mortali. Una cifra 3.7 volte superiore rispetto agli USA, dove nello stesso anno ci sono stati 9.960 morti. Lo United Nations Office on Drugs and Crime (Unodc) segnala come il Brasile sia il paese con il maggior numero di morti per armi da fuoco.

A Rio de Janeiro e San Paolo  il possesso di armi da fuoco è permesso solo dopo una registrazione e un esame dei precedenti della persona. In linea generale, portare armi è proibito, salvo casi eccezionali. Nel 2007 una stima dell’Unodc indica in 270 milioni il numero di armi nelle mani della popolazione statunitense. In Brasile solo 15 milioni. Ma se negli USA il tasso di morti per arma da fuoco nel 2010 è stato di 3.2 ogni 100.000 abitanti, in Brasile è stato di 19.3 morti ogni 100.000 abitanti.

Dal 2003 in Brasile il governo ha promosso campagne per la consegna delle armi iù di 612.000 armi sono state consegnate alle autorità.

Oltre 40mila armi da fuoco sono state distrutte la scorsa estate nel Sambodromo di Rio de Janeiro, in Brasile, in occasione della giornata internazionale della distruzione delle armi leggere. Un'iniziativa con cui la polizia brasiliana mira a sensibilizzare la popolazione di un Paese considerato uno dei più violenti al mondo e incentiva le persone alla consegna delle armi, in modo anonimo, in cambio di un'indennità di 300 reais.

Leila Goulart, direttore dell’Ufficio per il controllo delle armi e degli esplosivi, ha annunciato che la sua agenzia invia ogni giorno 1.200 armi per un totale di seimila alla settimana all’esercito, dove avviene la prima fase di distruzione. A fine 2012 il governo distruggerà circa 120 mila armi confiscate.

Il Brasile si confronta da tempo con il problema della sicurezza e in gioco adesso ci sono i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016.  Traffico di armi, droga ed esseri umani, sparatorie, rapine e guerra tra bande di narcos sono all'ordine del giorno in tutto il Paese. A Rio de Janeiro (dove il 16 giugno 2013 l'Italia esordisce nella Confederation cup contro il Messico) tra il 2007 e il 2010 sono stati registrati 20 mila omicidi, con quasi 4 mila persone rimaste uccise in operazioni di polizia.

La presidente  Dilma Rousseff ha avviato un piano, denominato di "pacificazione", per controllare 40 aree in mano alla criminalità. E con la presenza permanente delle forze dell’ordine nelle aree controllate dalla criminalità vuole rassicurare la Fifa e il Cio in vista del Mondiale e dell'Olimpiade.

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